27 aprile 2009

Francia, ecologisti uniti alle europee con Europe-Ecologie


La Francia è governata dal conservatore (neogollista) Nicolas Sarkozy, Presidente della Republica dal 2007, in un paese singolare dove il Presidente non è il capo dell’Esecutivo (come in USA), ma nomina il capo del Governo (oggi Francois Fillon),cioè in gergo è “irresponsabile” degli atti dell’Esecutivo che può cambiare in qualsiasi momento. Della situazione politica francese gli italiani quasi niente conoscono grazie alla povertà culturale della nostra informazione:ovviamente niente tranne che la moglie del capo è la affascinante italiana Carla Bruni.
Neppure si sa che se la Francia ha un governo conservatore probabilmente dipende solo dalla lacerazione e frammentazione delle cosiddette sinistre francesi (dai Socialisti, ai comunisti del PCF, ai radicali, ai vari gruppi trotzkisti Lutte Ouvriere e LCR (oggi Nuovo Partito Anticapitalista).
Un buon esempio di come l’impoverimento delle sinistre del secolo passato possano regalare un paese dell’Occidente moderno ed evoluto ai conservatori del neogollismo ed a non irrilevanti gruppi neo fascisti come il Fronte Nazionale di Le Pen.

Gli ecologisti gia nel 1974 presero parte alle elezioni presidenziali con René Dumont ma è nel 1982 che nascono I Verdi, dalla fusione tra il Partito Ecologista e la Confederazione Ecologista. Nel
1986, la componente di Antoine Waechter impose la linea "terzista" (né destra, né sinistra) una nuova cultura poltica, autonoma da gollisti, radicali, socialisti, comunisti. Alle elezioni europee del 1989 su questa linea i Verdi ottennero il loro miglior risultato: il 10,6% ( 9% nelle contemporanee elezioni municipali) mentre la Francia primeggiava ormai da un pò nel mondo per lo sviluppo del nucleare (con finalità anche militari).
Nel
1994 i Verdi, al congresso di Lilla, abbandonarono la linea "terzista", e con Dominique Voynet si allearono più strettamente con la sinistra. Waechter, abbandonò il partito fondando il Movimento degli Ecologisti Indipendenti. Il MEI si pose in alternativa sia ai Verdi che a Cap21, gli ecologisti conservatori, mantenendo pertanto, una linea "centrista" soffocata però dalla frammentazione dell’ecologismo nel paese. La ricollocazione a sinistra nella coalizione Sinistra plurale, con socialisti, comunisti, radicali di sinistra ridusse progressivamente il ruolo dei Verdi che però conquistarono 7 seggi in Parlamento: Dominique Voynet fu nominata Ministro dell'ambiente nel nuovo governo di Lionel Jospin, sostituita poi nel 2001 da Yves Cochet.
Alle europee del
1999, la lista dei Verdi capeggiata dal franco-tedesco Daniel Cohn-Bendit (Dany le rouge, leader del ’68 ), ottenne il 9,8 % . Ma alle presidenziali del 2002, i Verdi candidarono Noël Mamère, che raccolse il 5,5% dei voti; un errore che non permise, nel brutto sistema elettorale francese, al socialista Lionel Jospin di giungere al ballottaggio, che si svolse tra il gollista Jacques Chirac ed il nazionalista Jean-Marie Le Pen, con la riconferma del primo. Alle legislative dello stesso anno, i Verdi scesero al 4,5% dei voti ed elessero solo 3 deputati. Alle elezioni politiche del 2007 i Verdi sono ulteriormente calati al 3,3% dei consensi, anche se hanno eletto 4 deputati, uno in più del 2002 mentre emergeva a sinistra il partito del trotskista Olivier Besancenot il postino fino all’altro ieri considerato l’ anti Sarkozy della sinistra.

Il declino della versione “di sinistra” dei Verts sembra oggi essere superato dalla nascita di Europe Ecologie, la lista promossa per le elezioni europee “ L’idée d’Europe-Ecologie est de rassembler tous les écologistes, toute la famille écologiste “ afferma Sandrin Belier candidata nella circoscrizione Grand Est, ex direttrice di France Nature Environnement e straordinaria figura di attivista-intellettuale emergente nella politica francese. La lista sembra essere riuscita a modificare l’immagine asfittica dei Verdi come frammento della sinistra francese, in continua rissa interna, raccogliendo però gran parte delle novità culturali di questo decennio, da Jose Bovè il “contadino” no-global protagonista di straordinarie iniziative, a Yannick Jadot di Greenpeace, da Jean-Paul Besset della Fondazione Nicolas Hulot, ai regionalisti di Régions et Peuples Solidaires, ed a esponenti di significative ONG. Con l’intelligente presenza e regia di Danhiel Cohn Bendit, che proprio in questi giorni è passato da Roma ed ha spiegato ai Verdi romani, comparse della penosa operazione di Sinistra e Libertà, che stanno sbagliando tutto, devono prendere le distanze dalle varie sinistre in conflitto, esprimere una leadership stabile e salvaguardare l’autonomia e la specificità dell’ecologismo se vogliono sopravvivere.

L’intelligente proposta di Europe Ecologie, che sta svolgendo una campagna elettorale bella e originale di cui stiamo pubblicando alcuni episodi, sembra funzionare: i sondaggi danno la lista in ascesa verso il 10%, al di sopra anche dei trotskisti di Besancenot (comunque all’8%) ed in qualche modo in competizione con i Verdi tedeschi in una piacevole gara per il migliore risultato europeo degli ecologisti.
http://www.europeecologie.fr/


Daniel Cohn Bendit è stato tra i leader delle proteste studentesche del '68 francese. In quel periodo è stato soprannominato Dany le rouge ( Dany il Rosso) sia per le sue idee politiche, che per il colore dei capelli. Fondatore dei Verdi francesi ma spesso presente anche in Germania ed in varie realtà europee oggi può essere ribattezzato Dany il Verde. Dal
2004 è co-presidente del gruppo parlamentare Verdi Europei - Alleanza Libera Europea al Parlamento Europeo.E’ il più conosciuto leader dei Verdi in Europa.

Contro la partecipazione di Sarkozy alle Olimpiadi in Cina nel 2008
http://dailymotion.virgilio.it/related/x74p9b/video/x62xeq_cohnbendit-contre-la-presence-de-sa_news?hmz=74616272656c61746564

José Bové è un
attivista e sindacalista francese esponente del movimento no global, all’inizio obiettore di coscienza al servizio militare. Come tale ha partecipato all'occupazione di alcuni terreni del Larzac che erano destinati all'esercito francese, unendosi ad un gruppo di contadini che costruiva illegalmente un allevamento di pecore diventando poi produttore di formaggio Roquefort. Nel 1987 ha fondato la Confédération Paysanne, un sindacato agricolo che lotta per i diritti dell'uomo e dell'ambiente, oppositore degli OGM. Nel 1995 con la nave di Greenpeace, la Rainbow Warrior, ha preso parte ad una azione contro gli esperimenti nucleari nell'oceano pacifico.
L'evento che ha reso celebri Bové ed il suo sindacato è stato lo smantellamento di un
McDonald's in costruzione a Millau. L'azione si è svolta di giorno in modo non violento e non clandestino al fine di catalizzare l'attenzione sul ruolo dell'industria del fast food. Condannato a tre mesi di carcere da allora Bové ha moltiplicato i propri sforzi a favore degli sfruttati dell'agricoltura, a fianco del movimento no global. Nel 2001 ha preso parte alla distruzione di grandi quantità di raccolti geneticamente modificati in Brasile. Nel 2002 è stato arrestato dalla polizia israeliana a seguito del suo incontro con Yasser Arafat, che si trovava sotto assedio all'interno del suo quartier principale di Ramallah. dopo una manifestazione a Gaza. Bové è anche intervenuto in supporto dei movimenti degli abitanti di Tahiti e dei Kanaki, le popolazioni indigene della Nuova Caledonia. Nel giugno 2003, Bové ha iniziato a scontare una pena di dieci mesi per la distruzione dei campi seminati a OGM. L'associazione ATTAC ha protestato chiedendone l'immediata scarcerazione avvenuta in dicembre. Nel Maggio del 2004 ha fatto irruzione con 200 persone nel reality show "La Fattoria" francese come forma di protesta per i guadagni smisurati dei concorrenti e per l'idea distorta che dà il reality sulla realtà contadina.
Forum sociale in Mali (Bamako) nel 2006
http://www.youtube.com/watch?v=rsN3QJ_DlU4

Sandrine Belier è la ex direttrice di France Nature Environnement una importante associazione ambientalista francese, non direttamente legata ai verdi originari ma una delle figure emergenti della nuova proposta politico-elettorale che si pone l’obiettivo, da lei ben sottolineato di unire insieme tutte le
facce dell’ecologismo in Francia e nel resto dell’Europa rendendo le differenze un elemento di forza invece che di divisione, dando agli ecologisti forte autonomia dalle correnti politiche di destra centro e sinistra considerate superate ed inadeguate a gestire la crisi economica ed ambientale dei paesi occidentali. Un notevole successo ha avuto il suo intervento al recente meeting di Besancon per i contenuti chiari e stringati, insieme all’indubbia capacità di calamitare gli ascoltatori con la sua affascinante gestualità.La Belier è però anche un attivista militante in molte situazioni, come esempio le azioni nonviolente sul risparmio energetico consistenti nello spegnere tutte le insegne sfavillanti tenute accese nei centri cittadini di notte , compreso lo spegnimento delle tv accese a decine nelle vetrine utilizzando telecomandi universali.

Intervento pedagogico per il risparmio energetico
http://www.youtube.com/watch?v=17MJ97xOhCk

2 commenti:

  1. Anonimo18:07

    Ho trovato molto interessante e utile questo tuo articolo: l'ho citato nel mio contributo a elezioni concluse, in http://sostenibilitaenergetica.wordpress.com/2009/06/08/europe-ecologie-il-successo-insperato-degli-ecologisti-alle-elezioni-europee-in-francia/. Mi farebbe piacere se mi dicessi cosa ne pensi.
    Ammetto che l'aggettivo "insperato" accanto a "successo" nel titolo è dettato più dalla necessità di sottolineare il risultato che dalla realtà dei fatti.

    Ciao

    Sostenibilità Energetica

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  2. giangiacomo mazzafredi20:58

    Personaggi emergenti della nuova intellighenzia

    Dall'area libertaria degli anarco-capitalisti (quelli dei Tea Party) sta emergendo all'attenzione del pubblico un nuovo autore, l'economista Filippo Matteucci. A causa del suo eclettismo è difficile inquadrare questo intellettuale nelle tradizionali partizioni politiche. Proviene dalla destra più liberista, ma vede come suoi nemici le attuali elite, definendole d'infima qualità; trova consenso e ascolto nei tradizionalisti nostalgici pur propugnando forme evolute di democrazia diretta; pone come obbiettivi immediati la restaurazione dell'ordine pubblico, della qualità della vita, della vivibilità delle città, e tuttavia sostiene il privatismo, cioè il liberismo più antistatalista.
    A mio avviso l'idea più originale di questo autore è quella della " democrazia turnaria " , una versione drastica ma funzionale e plausibile di democrazia diretta. Per il Matteucci le elezioni sono una truffa, un inganno, sono gestite in modo da far eleggere i designati dall'elite al potere per perpetuarne il dominio. L'unica vera democrazia sarebbe allora quella turnaria, secondo la quale qualsiasi cittadino ha il diritto di ricoprire a turno collegialmente e per limitati periodi di tempo, a semplice sua richiesta, cariche pubbliche politiche, amministrative e giudiziarie, senza passare per elezioni e concorsi pubblici, per lo più pilotati. Vari accorgimenti d'ingegneria costituzionale, dalla riserva parziale per competenza di seggi al cursus honorum, garantirebbere il funzionamento e l'efficienza del sistema turnario. Ogni cittadino così avrebbe non il diritto di eleggere qualcun altro a una poltrona di potere, ma la potestà di sedersi lui stesso, se lo desidera, su quella poltrona, insieme ad altri cittadini, e di esercitare in tal modo collegialmente i poteri pubblici che sostanziano la sovranità popolare.

    Giangiacomo Mazzafredi

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