31 gennaio 2009

Torino,città dei record

Un altro record per Torino,dopo quello della città più inquinata d’Italia (vedi post del 15 dicembre).
La fondazione CIVIT ed il Politecnico di Milano nel rapporto annuale sulla situazione di bilancio dei comuni italiani dichiarano Torino la città con il maggiore debito: 5,7 mld di euro (non i 3 mld dichiarati dall’amministrazione Chiamparino). Per abitante il debito è di 5781 euro, segue Milano con 3997 euro, Trieste con 3922, Roma con 3132.
Il forte indebitamento di Torino è dato dalle scelte dell’ultimo decennio, in particolare le spese di parte comunale per le Olimpiadi e per altre infrastrutture le cui ricadute economiche ed occupazionali successive si sono rivelate pressocchè nulle, mentre gli strumenti finanziari per pagare si sono rivelati fragili. In pratica Torino vive con spese e patrimonio fortemente sbilanciato rispetto alle proprie entrate usando denaro altrui (banche) di cui naturalmente pagherà anche gli interessi.


La Fondazione denuncia che gli strumenti di rendicondazione dei Comuni sono inadeguati e non fanno emergere con trasparenza la reale situazione di bilancio e propone nuovi modelli di bilancio più seri e più “trasparenti”. Lo studio ci suggerisce la proposta che al momento delle scadenze elettorali Sindaci, presidenti di Provincia e di Regione rendano conto del bilancio dell’ente amministrato al momento dell’inizio e della fine del loro mandato.

Comunque i torinesi non devono preoccuparsi, con calma ,con il tempo, e senza accorgersene pagheranno caro e pagheranno tutto..con gli interessi.



(http://blog.civicum.it/ )

28 gennaio 2009

Il punto più basso di La Repubblica

In meno di tre ore centinaia di mail (già 700) stanno inondando il sito de La Repubblica online per il modo vergognoso e strumentale con il quale ha “informato” oggi pomeriggio in un articolo non firmato ed in un incredibile video del vice-direttore, a proposito della manifestazione con Di Pietro,Grillo,Travaglio promossa a Roma dall’Associazione nazionale vittime di mafia e dall’Italia dei Valori contro il lodo Alfano e le proposte legislative ritenute lesive della autonomia della magistratura. La maggior parte dei commenti manifestano stupore per la rinuncia a qualunque obiettività nell’informazione riducendo il giornale ad una “velina” a favore di Berlusconi eVeltroni.Molti annunciano che da domani smetteranno di comprare il giornale acquistato da anni.

Nelle stesse ore il giornale rendeva noto, senza particolari commenti che “è stato raggiunto un ampio accordo” per lo sbarramento al 4% alle elezioni europee che verrà portato martedì alla camera. Lo sbarramento, da molti chiamato “salva Veltroni” sarebbe l’unica modifica introdotta e viene interpretato da molti come uno dei punti insieme alle modifiche alla legislazione sulla giustizia dello scambio messo a punto dietro le quinte fra i due partiti principali.
Lo sbarramento espellerebbe di fatto gli ambientalisti e la sinistra dalla competizione elettorale per l’Europa.

Complimenti a RAI 3

Per la seconda volta in una settimana dobbiamo fare i nostri piccoli ma sinceri complimenti a RAI 3.
La settimana scorsa ha messo in onda, per ben tre giorni, seppure di notte, una importante sequenza di films e documenti preziosi sulla Palestina, per un totale di almeno 12 ore, che avrebbero potuto benissimo avere uno spazio diurno, ma, confronto al resto delle tv, c’è da leccarsi le dita.Ma un‘altra piccolissima perla, sempre più difficili da trovare nell’immondizia dei nostri palinsesti, è stata trasmessa ieri pomeriggio seppure per pochi secondi. Una presentatrice, palesemente in stato avanzato di gravidanza, che annunciava la trasmissione successiva. Niente di rivoluzionario ma in un paese dove per una giovane donna la maternità è quasi diventata un lusso che solo una parte delle coppie può permettersi e dove per molti datori di lavoro la possibile maternità di una dipendente è qualcosa di molto vicino ad un azione criminale ed è comunque un determinante fattore di giudizio o selezione, l’esempio di RAI 3 è un piccolo, piccolo esempio di civiltà.

Non grattiamo il cielo

Il comitato “Non grattiamo il cielo di Torino” continua la sua azione dopo aver ottenuto la votazione in consiglio comunale di una delibera che di fatto sancisce una moratoria sui progetti di grattacieli in città. Durante la moratoria non dovrebbero essere approvate nuove edificazioni, o sopraelevazioni, che superino l'altezza di m. 100 ( 80 nell’area attorno alla Mole ed il Po).In tutta la Zona Urbana Centrale Storica non dovranno comunque essere autorizzate sopraelevazioni di edifici a torre preesistenti. Sarebbe in mora anche il grattacielo della Regione affidato a Fuksas, che supera abbondantemente gli 80 metri. Il comitato contesta adesso anche la costruzione degli inutili 40 e passa piani del progetto (la Torre) voluto da Salza per autocelebrare Intesa-SanPaolo mentre scarseggiano i finanziamenti della Banca a privati e piccole imprese.

Il rischio di una nuova cementificazione della città attraverso la “variante 200” viene indicata in una lettera a La stampa da Soave e Montanari ,sempre per il Comitato. Da alcune settimane sono iniziate piccole manifestazioni infrasettimanali (picnic) nell’area dove, un po’ inaspettatamente, si è aperto il cantiere della torre IntesaSanPaolo; nell’ultima delle quali Paolo Hutter si è incatenato ad un albero per protesta. La prossima è mercoledì 28 alle 13 ai giardini Grosa (angolo fra Corso Vittorio e corso Inghilterra).
( per saperne di più: http://www.nongrattiamoilcielo.org/ )

27 gennaio 2009

frammenti….Per la Sinistra, e sei!

Comincia ad essere difficile tenere il conto del numero e delle vocazioni dei diversi partitini che nascono e si scindono nell’estrema sinistra, tutti con l’obiettivo della sua rifondazione .
Partendo dall’angolo a sinistra c’è il Partito Comunista dei lavoratori di Ferrando (ex Lotta Comunista, IV Internazionale,DP,minoranza di Rifondazione Comunista), nato nel 2006 contro l’alleanza elettorale dell’Unione che sosteneva Prodi. Si presenta in vari comuni alle amministrative del 2007 quasi sempre restando sotto l’1% tranne alcuni piccoli comuni come Canicattì e Cairo M. Alle politiche del 2008 ottiene lo 0,57%.
Secondo Sinistra Critica di Flavia D’Angelo, bravissima nei dibattiti elettorali televisivi delle ultime elezioni politiche, dove il partito nato dal senatore dissidente Turigliatto ha preso lo 0,46%.I due partiti sembrano spariti dopo il momento di visibilità ottenuto nelle tribune elettorali di aprile, ma ci sono. Comunque un risultato possono vantarlo:insieme hanno fatto mancare il 4% alla Sinistra Arcobaleno ( 3,08% alla Camera) e l’elezione di circa 30 deputati. Senza contare l’1% dei socialisti, lo 0,32% di PBC (per il bene comune) lo 0,25% di Unione Consumatori, tutti più o meno targati a sinistra.

Per terzo c’è il Partito dei Comunisti Italiani di Diliberto, nato nel 1998 da una scissione a destra di Rifondazione quando Bertinotti ritirò il sostegno al primo governo Prodi. Del PdCI vogliamo ricordare la partecipazione di Diliberto al congresso dei comunisti russi (stalinisti) poco più di un anno fà e l’apporto dato al governo Prodi con il ministro dei trasporti Bianchi che a causa dei risultati non esaltanti fù sconfessato dopo un anno circa dal partito ( offeso, si iscrisse quasi subito al PD).Diliberto fù comunque l’unico dirigente di rilievo che lasciò la propria candidatura alla Camera (allora ritenuta sicura) ad un operaio della Tissenkrupp ed ha più volte proposto (l’ultima il 21 gennaio, 88° anniversario della nascita del PdCI nel 1921) l’unificazione immediata con Rifondazione.

Quarto e non ultimo Rifondazione Comunista nato nel 1991 al momento dello scioglimento del PCI. Dopo la sconfitta del maggio 2008 ed il ritiro spirituale di Bertinotti ha avuto un rovescio di maggioranze interne (per pochi voti ) con la sostituzione di Giordano con Ferrero il quale rifiuta qualunque forma di aggregazione con chiunque nell’area postcomunista. Fino a qualche settimana fa era l’unico dei frammenti al quale si poteva comunque attribuire almeno un 2 % in qualunque scadenza elettorale.
Quinto la Sinistra Democratica di Mussi, Angius e molti altri usciti dal PDS nell’aprile 2007 al momento della nascita del PD. Con un nucleo consistente alla camera ed al senato (33 membri ormai persi ) ed anche al Parlamento europeo (Berlinguer, Pasqualina Napoletano,Claudio Fava) ha portato fuori dal PDS i più competenti nell’area ambientalista del partito (ad es. Fulvia Bandoli,Gloria Buffo,Calzolaro ) ma al contrario di quanto sembrava all’inizio si è strutturato in un nuovo stabile partitino (compie 2 anni fra 2 mesi) che ha già perso numerosi pezzi: il gruppo di Angius, ,Grillini,Nigra verso i socialisti, altri come Crucianelli,Nerozzi convinti anche da una candidatura ad hoc, in aprile hanno cambiato idea e sono ri-entrati nel PD. Sinistra Democratica sembra confermare che la vocazione all’unificazione nella sinistra parte prima di tutto dal ribadire nella sostanza la propria indisponibilità a cambiare. Infatti, invece di verificare un anno fà la possibilità di rimescolare ed ammodernare la propria storia politica entrando nell’area dell’ecologismo si stà riproponendo come nuovo partitino, che naturalmente si riferisce alla Socialdemocrazia europea, rifondando, naturalmente “dal basso”, un nuovo gruppo, che al momento la affianca e che si chiamerebbe “Per la Sinistra”. Unendo (forse) i fuoriusciti da Rifondazione, qualcuno che (forse) arriverebbe dai Verdi, qualche esponente di Legambiente senza sbocchi o speranze nel PD ed un certo numero di quadri locali dispersi dai vari disastri della sinistra e dei verdi in cerca di aggregazione. Tutto naturalmente nell’alveo della vecchia sinistra ma abbellita da una serie di connotazioni anche di tipo ambientalista ma senza esagerare.
Se pensate che sia finita qui (siamo a sei ) vi sbagliate. Tre giorni fa a Chianciano la minoranza di Vendola-Bertinotti è formalmente uscita da Rifondazione Comunista, naturalmente “per favorire la rifondazione di un nuovo soggetto plurale della sinistra”. Tuttavia il nuovo gruppo, che con una certa curiosità pensavamo arrivasse rapidamente a vivacizzare la partita che si mostra sempre meno avvincente, si è già dato un nome (Movimento per la sinistra) ed un simbolino (una stella),naturalmente provvisori.
Non il nome che si pensava (Rifondazione per la sinistra) perché in realtà la scissione ha coinvolto solo la metà (forse meno) della minoranza che aveva quel nome.Quelli rimasti nel partito (i bertinottiani) hanno fatto sapere che non si sono sciolti (“lo scioglimento della corrente è una pseudonotizia”), anzi riorganizzano la corrente in una assemblea nazionale che si svolgerà domenica prossima a Roma. Mentre si aspetta in febbraio se questo esaltante scenario coinvolgerà anche qualche verde della maggioranza “Cento-Francescato più Bonelli” la vicenda si ingarbuglia. Da più parti si scrive che in realtà nessuno ha fretta di scegliere che fare in quanto si attenderebbe la (probabile) debacle elettorale del PD alle prossime europee dalla quale potrebbe scaturire la sua rottura (la fantasia a sinistra non ha limiti) ed un nuovo partito “socialista” guidato da Massimo D’alema.

Se qualche lettore spazientito pensa che abbiamo esagerato, lasciandoci andare a qualche venatura di “anticomunismo“ concludiamo riportando alcuni brani di una recentissima intervista (2-3 giorni) di Fausto Bertinotti :

In Italia non esiste la sinistra….Non è un’invettiva. È una constatazione, amara, di fatto… Riguarda il Pd, che ha un’istanza sostanzialmente moderata, riguarda l’Idv, populista e giustizialista, ma riguarda soprattutto la cosiddetta sinistra radicale, che dopo la sconfitta elettorale ha subìto una divisione neoidentitaria che l’ha resa impotente. La sinistra, così com’è, accentua la sua crisi e la sua scomparsa. L’attuale assetto è non solo inadeguato ad affrontare la realtà, ma impedente per una rinascita….Si può essere morti senza saperlo... Per capire se sei vivo o morto bisogna vedere la reattività di fronte agli eventi...
Se ci fosse una sinistra si farebbe portatrice di un’innovazione del modello economico e sociale in direzione dell’uguaglianza e di uno sviluppo ecologicamente sostenibile. Ma non c’è. La sinistra come tale è assente, o perché fuori da questa sfida, irretita dall’adesione sostanziale alla cultura neoliberale, o perché ridotta all’impotenza dal carattere assolutamente minoritario delle sue formazioni..… i più recenti movimenti hanno mostrato che vogliono essere indipendenti. Sono un fenomeno inedito. Il movimento della scuola ha rifiutato il codice dei fratelli maggiori e dei padri. Non ha cercato né l’alleanza né la collisione, semplicemente ha ignorato la sinistra politica. La sinistra non significa nulla nella loro esistenza concreta…
..si stanno rinchiudendo in ipotesi prevalentemente identitarie e quindi condannate all’impotenza.


24 gennaio 2009





SOLE, SI GRAZIE!

CARIGNANO (TO) venerdì 30 gennaio ore 21
presentazione della Proposta di Legge Regionale di iniziativa popolare
per dire NO al nucleare SI alle energie alternative
interverranno Orazio Di Mauro e Carlo Zanolini
del gruppo promotore
durante la serata sarà possibile firmare la proposta di legge
presso TRAME via S.Pellico 34/C

NONE (TO) venerdì 30 gennaio ore 21
proiezione del film
UNA SCOMODA VERITA’ di Al Gore
coordina la serata:Massimo Marino
ecologista-ex Assessore all’Ambiente Regione Piemonte
evento organizzato dalla
Associazione Ecologista per la Sostenibilità
con il patrocinio del Comune di None
durante la serata si potrà firmare la proposta di Legge Regionale
di iniziativa popolare a favore dell’energia solare e contro il nucleare
Salone Comunale — Piazza Cavour

(sulla iniziativa di Legge regionale vedi post del 9 gennaio)

GREENSBURG a Bra

BRA (CN) venerdì 30 gennaio ore 21
proiezione del documentario
GREESBURG di Leonardo di Caprio
in collaborazione con Cinemabiente
Promosso da AICA
(Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale)
Per informazioni: http://www.assaica.org/

23 gennaio 2009

Tre notti in Palestina

Quasi un vero e proprio evento culturale quello che si svolgerà alla TV nelle notti di venerdì,sabato e domenica. Rai3 infatti trasmetterà almeno 5 films importanti, tutti di registi israeliani o egiziani fra i più famosi, tutti attinenti ai popoli che occupano quest’area del Medio Oriente.
Le prime due notti in particolare, dall’1,50 alle 7 strisce di Medio Oriente sarà tutto dedicato alla Palestina. I titoli dei films li trovato nelle segnalazioni TV di ECO di questa settimana, una breve recensione dei films la trovate nei commenti qui sotto. Alla Palestina ECO dedicherà probabilmente il prossimo superpost mensile (fine febbraio).

Corso per GUARDIE LAV in Piemonte


La LAV (lega Anti Vivisezione) organizza il primo corso per GUARDIE LAV in Piemonte, presso la sede di Torino, nel periodo Febbraio-Maggio per un totale di 20 lezioni (lun. e mart. ore 19-22).
La partecipazione è riservata, salvo eccezioni, ad iscritti LAV da almeno due anni. Non iscritti possono partecipare come uditori con un costo di 50 euro per la documentazione. Le domande vanno presentate alla sede della LAV compilando l’apposito modulo entro il 10 febbraio. La prima lezione inizia lunedì 23 febbraio, gli esami saranno il 16 maggio. Per maggiori informazioni:
LAV sede provinciale Via Rocciamelone 12/e, 10143 Torino Tel/Fax: 011-746392 mail: lav.torino@infolav.org http://www.lavtorino.org/

21 gennaio 2009

Verdi del Sud Tirolo in Assemblea


Il 25 gennaio si svolgerà a Bolzano l’assemblea provinciale dei Verdi, particolarmente interessante perché si tratta della provincia italiana nella quale i Verdi con il recente 5,9% hanno il più alto risultato provinciale di tutta Italia.
Oltre al dibattito politico e sulle prossime elezioni europee, che vedrà anche l’intervento di Monica Frassoni , Eva Lichtenberger e Sepp Kuntatscher,tutti parlamentari europei, sono da sottolineare anche le proposte non consuete di modifica dello Statuto.
Le proposte portate all’Assemblea prevedono infatti la formale introduzione di due nuovi “organi” della federazione provinciale: ”Le donne verdi” e i “Giovani Verdi”che con un loro portavoce e vice saranno rappresentati nel coordinamento provinciale.
L’altro significativo emendamento allo Statuto stabilisce di nominare invece del Portavoce provinciale “due Portavoce provinciali di cui almeno una donna, aventi pari diritti” consuetudine diffusa fra i Verdi in vari paesi del mondo,per esempio in Germania, ma sempre respinta in Italia fra i Verdi come in tutti gli altri partiti italiani.
L’assemblea,aperta a tutti, si svolge alla Sala EURAC viale Druso 1 dalle 9,30 alle 17 circa.

Assia, grande risultato dei Verdi, al 13,7%


Nelle elezioni anticipate nel Lander dell’Assia, uno dei 16 stati-regione di cui è composta la Germania e che comprende l’importante città di Francoforte i Verdi hanno ottenuto domenica il più grande risultato (13,7% ) mai ottenuto nei Lander. La CDU ritornerà a governare confermando i propri voti con il 37,2% mentre i liberali dell’FDP, che probabilmente la affiancheranno al governo sono saliti al 16,2%.
Flessione della SPD, malgrado che in Assia abbia la sua leader emergente Andrea Ypsilanti, che ha ottenuto il 23,7%. Modesto anche il risultato di Die Linke che ha comunque superato il blocco con il 5,4%. Il dato dei Verdi è sicuramente clamoroso anche perché queste elezioni erano attese per verificare la situazione nella prospettiva delle elezioni politiche per il Bundestag che si svolgeranno in Settembre.
Inoltre l’erosione dei due principali partiti (CDU e SPD) a favore di Verdi e FDP ha come conseguenza che la Grosse Koalition (CDU e SPD) che governa la Germania, non ha più la maggioranza nel Bundesrat, (l’organo costituzionale legislativo che affianca il Bundestag).

18 gennaio 2009

Tempi moderni alla GTT




Torino, Comune del centro-sinistra, con un sindaco gettonato per diventare leader non si sa bene perché, di un futuro PD del nord e un city manager, il capo dei dirigenti comunali, del quale ci vergogniamo a scrivere lo stipendio lordo annuo.
Provincia del centro-sinistra, Regione del centro-sinistra.
Praticamente un sogno per molti. Un po’ meno alla GTT, l’azienda di trasporti proprietà 100% del Comune, nata nel 2003 dalla fusione di ATM e SATTI. L’azienda gestisce anche 50.000 posti auto (con relative multe), la neonata linea del metrò e varie ferrovie locali. In totale 5450 dipendenti .
Vuole unificarsi con l’ATM di Milano per fare una “grande azienda di trasporti.”

Alla GTT, nota anche per il bell’acquisto di un bus ad idrogeno costato 6 milioni di euro, usato per un mesetto durante le Olimpiadi, poi abbandonato in un deposito (se ne riparla nel 2020), in tempi antichi i sindacati, (ben 6 presenti ) avevano ottenuto che nelle nuove assunzioni il 50% fossero donne (attualmente 140 autiste, anche carine e simpatiche, un vero fiore all’occhiello della città ). Inoltre le donne (o gli uomini) con figli piccoli e senza un altro genitore in casa, varie decine di persone vista l’estensione dei nuclei famigliari di single e di separati, avevano ottenuto la possibilità di fare un orario diverso (dalle 9 alle 16) per poter portare i figli a scuola, evitando per le donne i turni di tarda sera.
Ma i tempi cambiano e la cosa deve aver messo in seria crisi i bilanci, l’organizzazione, i programmi dell’azienda che ha deciso di abolire tutto (50% nelle assunzioni, orari e turni speciali). Saranno le prove per fare il PD del nord, sarà un modo per risanare i bilanci, sarà che agli utenti non piacciono le donne, che sarà….. tempi moderni.

il bus da 6 milioni di euro

Precisazioni sui ghiacci del Polo

Era una bufala la notizia dei ghiacciai del Polo in ripresa.La notizia era stata lanciata dai cosiddetti negazionisti, ma lo studioso William Chapman scienziato dell’Università dell’Illinois tirato in ballo ha smentito: "Quelli artici rispetto al 1979 sono diminuiti di un milione di km2 " Lo studioso della criosfera ha precisato che il dato comparativo non si riferiva ai ghiacci marini artici ma al valore globale che si ottiene sommando quelli di Polo Nord e Polo Sud, con i primi che rispetto al 1979 si riducono di quasi un milione di km² e i secondi che avanzano di circa 0,5 milioni. "Un dato - precisa - poco indicativo rispetto alle valutazioni sul riscaldamento globale in quanto la maggior parte dei modelli di previsione sugli effetti dei gas serra sulla criosfera prevedono gli effetti maggiori sull'estensione estiva dell'Artico e i dati registrati sono in linea con queste previsioni" Chapman invita inoltre a tenere in considerazione che l'estensione è solo uno dei parametri di valutazione dei ghiacci e non necessariamente il più importante, visto che fondamentale è lo spessore, attualmente senz'altro minore rispetto a quello degli anni passati. (video da Leonardo-RAI 3 del 15 gennaio 2009)

17 gennaio 2009

Le dieci spine di Obama

Il superpost "Le dieci spine di Obama"viene inviato questa settimana al posto della lettera settimanale ed è pubblicato anche su FACEBOOK con qualche problema per alcune tabelle che si spera di superare.Può essere comunque richiesto scrivendo a ecoblog@libero.it.
Date le dimensioni, qui di seguito vengono elencati solo i titoli dei 10 paragrafi:
1 democrazia e partecipazione in Usa
2 i posti chiave ed il ruolo del Presidente
3 la rifondazione del sistema finanziario e delle banche
4 la crisi dell’industria dell’auto
5 la guerra
quasi vinta
in Irak
6 la guerra
quasi persa
in Afghanistan
7 la riforma del sistema sanitario
8 il protocollo di Kyoto e il modello energetico
9 disoccupati e povertà
10 i soldi degli americani e gli armamenti

16 gennaio 2009

Gaza Fermare le bombe al fosforo


Sit-in dei Verdi a Roma per chiedere la cessazione dell’uso delle bombe al fosforo che hanno effetti devastanti sulla popolazione.
I Verdi hanno anche sostenuto la richiesta di una tregua stabile da entrambe le parti sospendendo i bombardamenti degli Israeliani ed il lancio dei missili da parte di Hamas.

15 gennaio 2009

Copenhagen 2009, la mobilitazione per il clima inizia ora

Il 30 novembre 2009 i governi del mondo si riuniranno a Copenhagen per la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Sarà il più grande vertice sul cambiamento climatico di sempre perché si dovrà decidere se tentare di risolvere il problema o proseguire sull’inconcludente linea di Bali (il vertice precedente).
I risultati fin qui ottenuti sono stati scarsissimi perché sostanzialmente si è deciso di andare avanti - a parte le vuote dichiarazioni d’intenti - sul modello “business as usual”.Cosa significa ..? Significa non fare assolutamente niente e portare il pianeta sull’orlo del collasso. Secondo gli scienziati britannici del Met Office infatti seguendo questa strada ci sarebbe un innalzamento delle temperature medie globali di 5,5-7,1 gradi centigradi entro il 2100….Cosa dicono gli scienziati britannici? Semplice, bisogna iniziare ad agire a partire dal 2010 “early and fast”, presto e velocemente, altrimenti non saremmo in grado di limitare i danni, ovvero mantenere l’aumento delle temperature entro il limite sopportabile di 2 gradi.
Per questo Copenhagen rappresenterà un momento cruciale da questo punto di vista: significherà decidere concretamente il nostro futuro.A questo scopo attivisti e organizzazioni di 21 paesi si sono riuniti a Copenhagen nel weekend del 13-14 settembre 2008 per dare il via alla discussione su una grande mobilitazione nella capitale danese durante la conferenza del 2009, e hanno lanciato un appello rivolto a tutti affinché la mobilitazione inizi già da ora.

da http://blog.verdenero.it/

appuntamenti “Angolo dell’Avventura”

Torino mercoledì 21 gennaio ore 21,30
Le metropoli a stelle e strisce: non solo grattacieli !!”
proiezione di Silvana Fournier
A spasso per New York, Boston, Miami, San Francisco ...Aneddoti, considerazioni ed esperienze maturate in trent'anni di viaggi negli States.

Torino mercoledì 28 gennaio ore 21,30
Cina: minoranze etniche dello Yunnan
Caffè Letterario di Paola Martina

presso SERMIG, Arsenale della Pace, via Borgodora 61

9 gennaio 2009

Yossou N'Dour, la musica che ci unisce all'Africa


Youssou N' Dour è il musicista africano più conosciuto dal pubblico del rock, grazie anche alle sue collaborazioni con personaggi come Peter Gabriel, Paul Simon, Sting e Neneh Cherry. La sua musica mescola ritmi africani e pop, unendo le radici della sua terra e l’occidente, usando la lingua inglese e francese,ma anche il Wolof, la lingua nazionale senegalese. Nato in Senegal nel 1959 nella Medina, il quartiere storico di Dakar, capitale fondata dai francesi nella metà dell’800, in una famiglia di griots (i cantastorie, figure simbolo della cultura africana), N'Dour inizia bambino a cantare nelle cerimonie dei battesimi e delle circoncisioni. Già a 16 anni realizza il suo primo singolo, M'ba, e diventa una star della radio.
Quando inizia a cantare, altri paesi africani come il Ghana o la Nigeria avevano già cominciato a sviluppare la loro tradizione di musica moderna. In Senegal, invece la musica alla moda era rimasta quella cubana. Youssou con la sua Star Band canta nella lingua wolof creando il mbalax, che in lingua wolof indica il ritmo che proviene da un tamburo chiamato mbeung mbeung e dal tama, il tamburo parlante usato per la comunicazione tra villaggi. E con Youssou N' Dour suona dal 1977 il miglior suonatore di tama del Senegal, Assane Thiam. Con lui ed altri sette musicisti, forma l'Etoile De Dakar una formazione eclettica, in cui ogni musicista trasferisce le sue radici ,per alcuni il jazz, nel suo primo album, Xalis.
L'approdo a Parigi lo trasforma in star della world-music internazionale e dopo aver visto un concerto di Touré Kunda, N'Dour decide di aprire la propria musica al pop, usando anche il rock e il reggae. L’album Nelson Mandela ha la base mbalax e la title track, impreziosita da emozionanti vocalizzi, ha forti percussioni e un rilevante ruolo di basso.
Il 1986 è l'anno dell'incontro con Peter Gabriel (colpito dal suo album Immigrés),e nasce il duetto di In Your Eyes, brano contenuto in So. Anche Paul Simon lo vuole nel suo album Graceland, dedicato al recupero di suoni e ritmi africani in un contesto moderno. Ma a contribuire alla sua fama sono sempre più le sue partecipazioni allo Human Rights Now Tour e al concerto di Wembley per Nelson Mandela.

Con il boom della world-music dalla fine anni ‘80, l'Africa torna ad essere un importante punto di riferimento nel panorama musicale internazionale. E Youssou 'N Dour è tra i personaggi più rappresentativi di questa new wave. Il suo primo album internazionale registrato con la Virgin è Lion (1989), decisamente più commerciale, con brani di funky suadente come Kocc Barma, Macoy e The Truth, ma è Shakin' the Tree, un altro duetto con Peter Gabriel, che diventa l'hit del disco. Il successivo cd Set ('90), combina strumenti acustici tradizionali, un drumming ispirato e un poderoso basso elettrico e si rivela invece un ottimo esempio di afropop. La title track, predica convivenza e pace nel mondo e diventa subito un hit per i ragazzi più poveri del Senegal. Nel 1992, Eyes Open, si aggiudica una nomination ai Grammy Awards. Molti dei ritornelli sono in inglese e in francese, tra le canzoni si nota la ballata anticolonialista No More, il funky di Country Boy, e le più africaneggianti Marie-Madeline e La Saint-Louisienne. Il successivo cd The Guide, un altro passo verso l'occidentalizzazione, è stato definito "una liana tra l'Africa e Mtv". E’ soprattutto il singolo 7 Seconds, suggestivo duetto tra N'Dour e Neneh Cherry, a portare l'album verso i 2 milioni di copie vendute ed alla nomination ai Grammy Awards nella sezione World Music. Youssou N’Dour mantiene costante l’impegno in battaglie sociali, come quelle contro la siccità, la povertà, l'apartheid, la schiavitù, l'emigrazione, i bambini africani malati di Aids. Sostiene Amnesty International e diventa nel 1993 ambasciatore dell'Unicef. .Nel 2000 esce l'album Yoko. La chitarra acustica resta lo strumento leader , ma sullo sfondo si muovono sempre le percussioni della tama. Il cd sembra costruito per avere spazio più in occidente che nei paesi africani. I pezzi tradiscono comunque la nostalgia per la sua terra (Red Clay) e ripropongono rivendicazioni sociali. Ligueey tratta della disoccupazione, Yama della situazione femminile, New Africa della necessità di unire l’ Africa al resto del mondo. A dare risonanza internazionale al disco, molto bello, anche le partecipazioni di Peter Gabriel (This Dream) e Sting (Don't Walk Away). Nel 2002 Youssou 'N Dour con Nothing's In Vain, album dedicato alla madre, musicista a sua volta, segna un ritorno alle radici senegalesi attraverso l'incedere martellante dei tamburi mbung mbung, e gli strumenti-guida della formazione che lo accompagna: la kora, lo xalam, il balafon. Il vero protagonista del disco resta il ritmo mbalax, reso qui ancor più suadente. Nel frattempo, N' Dour ha anche prodotto i Baobab, un'orchestra africana che si dedica alla world music. E per il suo paese è spesso in prima linea: è uno dei portavoce africani di Jubilee 2000, la campagna per la riduzione del debito estero dei paesi più poveri, e dichiara che "l’Occidente potrebbe far pressione sui leader africani, cancellando il debito in cambio di un cambio di regime nei paesi dove non c'è democrazia, ma dittatura".Il cd del 2004, Egypt, segna una svolta netta nella sua carriera. N'Dour e il suo quartetto, infatti, abbracciano il mondo arabo attraverso nuovi ritmi e melodie. In arabo sono anche i testi, impregnati di misticismo e sacralità. Ad accompagnarli, la Fathy Salama Orchestra, un ensemble "traditional" di 14 musicisti. Domina soprattutto la Sufi-music, cui N'Dour tenta di applicare i ritmi della tradizione africana, in un suggestivo ibrido. L’utilizzo di strumenti tradizionali come la kora e il balafon uniti all’orchestra di archi infonde al sound un carattere ipnotico. Nel 2007 esce Rokku mi Rokka che significa dare e ricevere in pulaar, una delle lingue parlate in Senegal dall'etnia Peul. Un altro omaggio al suo paese, un viaggio musicale compiuto attraverso le tradizioni e le radici culturali della sua terra. Il brano più noto di questo nuovo cd è Wake up (It's Africa Calling), di nuovo con Neneh Cherry.
Un enfant doit vivre (con AllianceEthnik)
http://www.youtube.com/watch?v=FIRKgaMfAsE
My hope is in you
http://www.youtube.com/watch?v=coAM7eajJqw
Seven seconds (con Neneh Cherry)

Petizione popolare contro il nucleare in Piemonte

L’associazione Ecologista per la Sostenibilità’ sta promuovendo sul territorio piemontese un’importante iniziativa che ribadisce il no al nucleare e si prefigge l’obiettivo di rilanciare con forza l’utilizzo delle energie alternative. Ha costituito il comitato promotore della PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE DI INIZIATIVA POPOLARE ad integrazione alla legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 ("Disposizioni in campo energetico.Procedure di formazione del piano regionale energetico-ambientale. Abrogazione delle leggi regionali 23 marzo 1984, n. 19, 17 luglio 1984, n. 31 e 28 dicembre 1989, n. 79").

La modifica proposta dal comitato prevede l’inserimento alla fine della lettera c) del comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 le parole "con esclusione della produzione di energia da fonte nucleare". La raccolta delle firme avviene attraverso una serie di iniziative e punti raccolta firme iniziate il 20 dicembre e con momenti di dibattito e informazione promossi su tutto il territorio regionale.
Per qualsiasi informazione,adesione o collaborazione:
solesigrazie@tiscali.it cell. 334 3000714

7 gennaio 2009

Gaza



Tra i razzi di Hamas e le bombe di Israele

ECO sceglie la pace e la convivenza!

…Questa, a mio parere, è proprio una guerra stupida, perché non è utile a nessuno.
Non è utile agli israeliani: a loro non serve riprendersi Gaza, che hanno abbandonato dal 2005. La loro azione è unicamente finalizzata a fermare i lanci di missili di Hamas, che dal 18 dicembre ha rotto la tregua ed ha ricominciato i lanci. E’ una guerra che comunque vada non potranno mai vincere a meno di non pensare possibile sterminare non 500 o 600, ma 500.000 o 600.000 persone: un’operazione militare limitata nel tempo, per quanto massiccia, non potrà infatti “bonificare” durevolmente un’area così densamente popolata e per questo difficile da controllare….. A mio parere l’argomento “sproporzione” è suggestivo, ma non ha alcuna consistenza sul piano politico......
quando la parola passa alle armi, è inevitabile che ognuno dei contendenti usi quelle di cui dispone: il diritto internazionale può porre limiti a questa pratica (vietando ad esempio l’uso delle armi di distruzione di massa o del terrorismo indiscriminato contro la popolazione), ma non può impedire a chi combatte di mettere in atto le strategie necessarie per infliggere i maggiori danni ai suoi nemici e per proteggere i suoi concittadini, in divisa e non. Tanto più quando l’avversario mostra di non tenere in alcun conto la distinzione fra militari e civili, si tratti dei suoi o di quelli altrui.
Dunque questa guerra non è utile a Israele. Ma se non è utile a Israele, che ha rifiutato la tregua ed innescato l’escalation con l’azione di terra, allora a chi giova?Non è utile al popolo palestinese, quello fatto di donne e bambini stremati, già prima della guerra al limite della sopravvivenza, che vede allontanarsi di giorno in giorno la prospettiva di un futuro di pace per i suoi figli. Non è utile ai paesi arabi (specie quelli moderati, Egitto in testa) che vivono sulla propria pelle la possibile destabilizzazione politica dei loro territori. Non è utile al mondo occidentale (e a noi italiani meno che mai perché un eventuale conflitto allargato a tutta l’area mediorientale e del Mediterraneo ci vedrebbe in prima fila) non fosse altro per le ripercussioni che avrebbe sulle disastrate economie già messe a dura prova dalla recessione.
E allora, a chi giova? Forse ad Hamas e al fondamentalismo islamico? Potrebbe essere, se li aiutasse davvero a conseguire il loro obiettivo dichiarato, l’eliminazione fisica dello stato d’Israele. Ma è mai possibile che siano tutti così accecati dall’odio e dal fervore fondamentalista da non capire che la distruzione fisica dello Stato di Israele è un obiettivo impossibile politicamente prima ancora che militarmente? O pensano davvero - faccio gli scongiuri - di arrivare al conflitto nucleare?Soprattutto - e non sembri un’ovvietà - questa guerra non è utile alla pace. Le scene strazianti che i media mandano in onda ininterrottamente da quando sono iniziati i bombardamenti israeliani su Gaza non fanno che alimentare l’odio e votare al terrore altre decine di migliaia di “martiri”.
Andare su Al Jazeera per credere. L’odio non porta alla pace, la allontana.No, oramai io ne sono convinto: questa guerra è una che non giova a nessuno, è proprio una guerra stupida!..…..a pensarci bene le uniche parti cui questa guerra giova sono quelle che su questa guerra si arricchiscono: sono i produttori di armamenti, le lobbies militari, quelle degli aiuti umanitari e delle ricostruzioni, i petrolieri (il prezzo del petrolio è risalito proprio in questi dieci giorni dopo il crollo d’autunno).Perché anche una guerra che sembra stupida per qualcuno può essere molto molto utile.
(scritto da Fully su http://www.mentecritica.net/)

5 gennaio 2009

ECO compie due mesi

ECO compie oggi 2 mesi di vita: è nato nella notte del 4 novembre 2008 mentre in USA si votava il nuovo presidente. La lettera settimanale è’ inviata al momento a circa 1200 persone o gruppi (- 13 che hanno chiesto di essere cancellate). Alcune persone la girano ad altri, alcuni blog hanno “linkato” ECO; se volete inviate EM di vostri amici e gli verrà mandata la pagina settimanale.
Da oggi è anche, in modo (molto) sperimentale, su FACEBOOK (Massimo Marino-post di ECO) dove potete comunque leggere tutti gli ultimi post e scrivere facilmente contributi. Nel blog si fanno valutazioni e commenti, spesso anche molto netti, che possono suscitare probabili dissensi.
Ma l’obiettivo principale del blog è quello di produrre, raccogliere, mettere in rete cultura politica ecologista perché di questo prima di qualunque altra cosa c’è bisogno in questa povera Italia.

Arrivano ad ECO vari EM di complimenti e auguri ma pochissimi contributi sui contenuti (è permesso anche scrivere che non siete d’accordo per niente su questo o quello…).
ECO è un progetto in movimento, adesso si vedrà in quale forma inviare i superpost (praticamente dei post molto lunghi, il primo dei quali uscirà entro il 20 gennaio: “Le dieci spine di Obama”).
Appena possibile si troverà il modo di favorire una maggiore circolazione di decine di blog-fbk che hanno spesso notizie e contenuti che circolano troppo poco.Per adesso ci siamo limitati alla pubblicazione di quasi 200 indirizzi (Il mondo ECO nel web..)
mm

4 gennaio 2009

Povera Italia… il caso Crotone

TG3 12 novembre 2008
A fine Settembre del 2008 la procura della Republica di Catanzaro (Procuratore Bruni) a seguito dell’indagine di polizia “Black mountains” ha sequestrato 18 aree disseminate nel territorio crotonese fino a Cutro e Isola Capo Rizzuto, nelle quali nel corso degli anni ’90 ben 350.000 tonnellate di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi provenienti principalmente dalla Pertussola Sud (Enichem) di Crotone miscelate a polveri provenienti dalla Ilva di Taranto sono state utilizzate come materiali edilizi per la costruzione di case, scuole, piazzali, strutture aeroportuali, varie costruzioni ed opere pubbliche compreso l’Ospedale e le opere strutturali dell’acquedotto. I residui industriali contenevano alte percentuali di Zinco, Piombo, Arsenico, Mercurio ed altri metalli in concentrazioni altamente nocive. In particolare le Ferriti provenienti dalla lavorazione dello Zinco ma anche altri rifiuti tossici provenienti dalla Montedison a base di fosforite e contenenti significative concentrazioni di Uranio invece di finire in un apposito impianto in Sardegna venivano mescolate ad altri materiali e distribuite in campagne e frutteti oltre che in materiali edilizi. Sette gli indagati, fra i quali rappresentanti legali di ditte edili e 3 funzionari dell'azienda sanitaria regionale.

Il crotonese è notoriamente una delle aree della Calabria ad alta densità mafiosa, aree protagoniste di gravi episodi di violenza politica:numerosi esponenti politici regionali e nazionali sono stati incriminati negli ultimi anni per numerosi e gravi reati. Nell’ottobre del 2005 Franco Fortugno vice-presidente del Consiglio regionale viene ucciso all’uscita del seggio delle primarie dell’Unione (molti ritengono siano coinvolti esponenti della sua stessa area politica).Pochi mesi prima Ottavio Bruni che era stato presidente della Provincia di Vibo Valentia si dimette da coordinatore provinciale del Partito Democratico quando trapela che la donna misteriosa fermata a fine Luglio insieme al latitante Francesco Fortuna (clan mafioso dei Bonavota, fornito di arsenale di kalashnikov e revolver) è sua figlia. A Giugno il consigliere regionale UDC Dionisio Gallo ex assessore e membro della Commissione regionale antimafia viene condannato a 4 anni per voto di scambio politico-mafioso.Questi sono alcuni degli innumerevoli casi di mala politica che coinvolgono da anni esponenti di destra, centro e sinistra della regione. Tant’è che la Regione Calabria governata dal traballante e inossidabile Loiero ha definito una legge regionale che permette la provvisoria sospensione dalla carica dei consiglieri regionali inquisiti che dopo 18 mesi possono rientrare al loro posto.
Il caso dei rifiuti tossici utilizzati in tale quantità assume rilievo nazionale per le possibili gravi conseguenze che può avere sulla salute di migliaia di cittadini e per le dimensioni e le difficoltà ad intervenire con azioni di bonifica.

Tuttavia il caso è ben più grave di quanto emerso nelle ultime settimane.
Le illegalità e l’inquinamento ambientale prodotto nel crotonese erano tutte cose già note, anzi notissime, dal 1995 quando un procuratore di Catanzaro, allora meno conosciuto di oggi, Luigi De Magistris, avviò una serrata indagine su questi smaltimenti illegali e nel 1998 portò sotto inchiesta 19 persone (11 arrestati) fra responsabili di aziende e funzionari publici, compreso l’allora assessore regionale all’ambiente Sergio Stancato del CCD e suoi collaboratori. La dimensione dei reati ed alcuni accertamenti riguardanti un aumento di tumori nell’area di Pertussola erano tali che ne venne coinvolta perfino la Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti, voluta dai Verdi, perché fù contestato per la prima volta il reato di disastro ambientale colposo. Inspiegabilmente però De Magistris viene improvvisamente allontanato dalla procura di Catanzaro senza poter procedere al rinvio a giudizio degli indagati. Quando nel 2002 ritorna, 4 anni dopo, il fascicolo è ancora lì, fermo all’udienza preliminare. Il processo di fatto si spegne ed a seguito dei ritardi, nel 2007 tutti i reati cadono in prescrizione.L’assessore inquisito Stancato si ripresenta alle elezioni regionali del 2005 e con circa 2700 preferenze viene rieletto in Consiglio regionale dove attualmente è Segretario della V Commissione “Riforme e decentramento”,componente del “Comitato di Coordinamento istituzionale” e presidente del “Comitato regionale di controllo contabile”. Nato nella DC degli anni ’80 e passato attraverso vari gruppi dell’area di centro è oggi esponente del gruppo “Calabria popolare democratica”nato da una costola del partito di Mastella quando l’anno scorso l’UDEUR è entrato in crisi. Il fondatore del gruppo, Pasquale Maria Tripodi, ex assessore regionale ai trasporti, ha qualche problema nel Febbraio scorso quando viene arrestato ma poi rilasciato, perde solo la delega assessorile e supera anche il fatto che il suo amico-autista Fortunato La Face viene fermato dai carabinieri su una macchina che nascondeva sotto il sedile una pistola con silenziatore e matricola abrasa, un silenziatore e una calzamaglia nera per il volto.
Sui rifiuti e l’inquinamento cala per quasi un decennio il silenzio. Nel 2003 una nota riservatissima prodotta dal Prefetto dell’epoca afferma che “ la Pertusola ha causato un elevato inquinamento a tutta la zona che, uno studio commissionato ad istituzioni universitarie dall’Alto Commissariato per i Rifiuti, ha definito altissimo…per fortuna la notizia non si è propagata, perché in caso contrario si sarebbe determinata, a mio avviso, una situazione pericolosa per l’ordine pubblico”. La questione era già ben nota nel 1999 ai tecnici dell’ENEA che, inviati a fare rilevamenti della radioattività, appena attivarono i contatori “scapparono via come se avessero avuto il peperoncino nel sedere”, come riferì qualcuno della Procura presente.

Mentre in recenti interviste a Sky TG24 ed altre TV locali De Magistris pone inquietanti domande sul comportamento di parti della magistratura locale che hanno ignorato per 10 anni l’emergenza di quanto era sotto gli occhi di tutti, il Ministero dell’Ambiente il 5 dicembre ha ricevuto il progetto preliminare per la bonifica dalla Syndal. Il 10 gennaio dovrebbe definire l’iter della bonifica che si presenta come un operazione (ed un affare economico ) gigantesco, di dimensione e di costi paragonabile a quello dell’emergenza campana e come tale altamente appetibile per molti comprese le mafie dell’intero sud del paese. Ma quali società potrebbero essere coinvolte nella bonifica? Eliminati i concorrenti esteri (in particolare belgi) si parla della Fisia-Impregilo (quella delle ecoballe campane) e della Syndal, un nome nuovo che ha restituito la verginità alla ex Enichem che non più tardi del luglio scorso è stata a sua volta condannata dal tribunale di Torino al mega-risarcimento di 1,9 miliardi di euro per l’inquinamento da DDT del Lago Maggiore e con vari altri reati ambientali in itinere.
Nel frattempo importanti filmati, acquisiti agli atti, che mostravano gli operai di due imprese crotonesi inquisite che miscelavano i rifiuti tossici e poi li sotterravano sono misteriosamente scomparsi o danneggiati.

3 gennaio 2009

Il tesoretto dei Verdi


In una lunga intervista di fine anno trasmessa a tarda ora da ECO TV, Grazia Francescato, nuovo portavoce dei Verdi da luglio scorso, quando il Congresso dei Verdi l’ha sostituita a Pecoraro, ha espresso le proprie idee su come intende gestire la crisi dei Verdi nei prossimi mesi con riferimento alle elezioni europee ed alle amministrative parziali del prossimo giugno.
La Francescato ha già svolto il ruolo di portavoce, con poco risalto pubblico e con la fallita esperienza dell’alleanza con i socialisti che portò il Girasole a prendere il 2,2% alle elezioni politiche del 2001 (Camera-quota proporzionale) dopo le quali, per l’ennesima volta, come oggi, i Verdi sostituirono il loro portavoce e continuarono esattamente la politica di prima.
La visibilità politica del nuovo portavoce, allora come oggi, fù limitata e solo con il successivo avvento di Pecoraro i Verdi ebbero qualche visibilità televisiva in più ed anche qualche tentativo di riaggiustamento delle realtà regionali più disastrate e nell’ultima fase qualche dignitoso sussulto nell’ambito del Ministero dell’ambiente, mentre la gestione politica dei Verdi, uno dei partiti più “centralisti” e meno “federalisti” dell’ultimo decennio, restava saldamente in mano di un ristrettissimo gruppo di persone.

Il congresso di luglio è stato un po’ più “vero” dei precedenti, non solo perché la scomparsa dal parlamento e la mancanza in futuro del finanziamento pubblico, insieme al progetto del PD di cancellazione dei Verdi, rendono ardua perfino la sopravvivenza del piccolo apparato romano, ma perché per la prima volta sono emerse due strade diverse e di fatto difficilmente conciliabili che riguardano un problema vitale:se i Verdi sono una componente della sinistra, anzi della sinistra estrema e ne debbano seguire i tortuosi destini o se sono una cultura nuova proiettata a fare i conti con il destino futuro del pianeta e della condizione ambientale ma anche sociale dei cittadini e poco interessata al continuo borbottio riguardante la crisi della sinistra.
Tutto ciò centra poco con il caso Pecoraro, il quale ha probabilmente frequentato qualche hotel con troppe stelle e gestito le realtà locali dei Verdi con un eccesso di correntismo intollerabile. Ma Pecoraro è stato attaccato da destra e (dietro le quinte) da sinistra chiedendone le dimissioni da Ministro, perché questo era concretamente il modo di avviare la cancellazione degli ambientalisti dalla politica istituzionale in Italia e non certo per un sussulto di moralismo in Berlusconi o in Veltroni.

Seppure in modo parziale e con qualche eccesso nella critica personale nei confronti del solo Pecoraro, la mozione di Marco Boato a Chianciano ha posto con chiarezza le alternative. E non casualmente dietro la posizione della Francescato si sono allineate anche le componenti che non sono disponibili ad un vero cambiamento di prospettiva dei Verdi. Ciò che stupisce è la assoluta incomprensione della crisi dei Verdi la quale deriva per prima cosa dal fatto che, non da ieri, ma da almeno dieci anni, essi hanno progressivamente abbandonato alcune loro caratteristiche originali: la volontà di “cambiare la politica” mentre si difendeva l’ambiente, una concezione federalista della società non egoistica e non razzista, la diffidenza verso la politica come professione, il rifiuto delle pratiche di sottogoverno, l’autonoma collocazione rispetto ai tradizionali schieramenti di destra e di sinistra ed alle loro correlate beghe di comitati d’affari e di interessi che si scontrano. Non è un caso che proprio nelle realtà dove queste caratteristiche originarie si sono in qualche modo mantenute, ad esempio nel Trentino ed in Alto Adige ma anche in parecchie località diffuse a macchia di leopardo sul territorio, i Verdi ottengono ancora dei risultati discreti, sebbene siano penalizzati dalla pessima immagine nazionale, ma non per questo non subiscono il tentativo di cancellazione da parte della casta (il caso della Provincia di Trento è esemplare ma non è certo isolato).

Lontano da queste riflessioni l’idea della Francescato, più volte ribadita recentemente e comunque ben diversa dai contenuti della mozione Francescato-Bonelli di Chianciano, è quella di “salvare il tesoretto” dei Verdi allestendo quel cantiere della sinistra con il quale per miracolo la cultura dei Verdi contaminerà ….i gruppi dirigenti in crisi dell’estrema sinistra salvando in una nuova catarsi culturale gli uni e gli altri.
Chi avesse qualche speranza in campo ambientalista sulle possibilità di successo di un tale progetto farebbe bene a leggersi un po’ delle riflessioni post sconfitta elettorale dei gruppi dirigenti dei partiti della estrema sinistra ( che è bene ricordare sono 5 e tutti insieme, divisi come sono, difficilmente supereranno il 5% nelle prossime scadenze elettorali di giugno). Non c’è traccia di conversione ecologista come elemento di superamento della crisi “secolare” di quella sinistra.

Se si legge e si rilegge cosa scrive Bertinotti, che dopo Vladimir Luxuria è sicuramente il più acuto lettore della crisi della sinistra, ad esempio nel lungo intervento pubblicato a novembre su Liberazione (*), sono pressocchè assenti la parola ecologia, ambiente, sostenibile, decrescita, inquinamento, clima e per la verità anche: nonviolenza, pace, convivenza …Naturalmente c’è da augurarsi che i gruppi della sinistra trovino le ragioni e le idee per riprendere un qualche ruolo nella realtà italiana, prima di tutto superando la loro frammentazione, che non è questione che pesi poco, dando qualche contributo al superamento della politica come luogo esclusivo di caste e di comitati di affari. Se in Germania Die Linke,accanto e indipendentemente dai Verdi, è riuscita a far rinascere qualche ragione per far esistere una sinistra stimata,come i Verdi, al 10-12 %, non si capisce perché ciò non dovrebbero essere possibile in Italia. Ma che c’entra tutto questo con la storia dei Verdi in Italia?

La crisi dei Verdi viene da lontano ed era già matura, anzi marcia, ben prima della sconfitta della Sinistra Arcobaleno. (**) Ma le ragioni e l’urgenza di una cultura politica ecologista sono, al contrario di quelle della sinistra storica, più attuali che mai. Oggi ci sono in Italia migliaia di gruppi,comitati, collettivi, associazioni, gruppi studenteschi, giornalini riviste e blog che si occupano e intervengono, certo in modo molto frammentario, sulle questioni dell’ecologismo, dell’ambiente ,della convivenza, della non violenza,della decrescita.E le questioni sono tutte attuali, urgenti, e sempre meno affrontate dentro le istituzioni dove gli ecologisti sono ormai quasi assenti.
In moltissimi casi gli animatori di questi gruppi sono ex verdi, persone che hanno partecipato a tutta la fase nascente dei Verdi e che nella seconda metà degli anni ’90, delusi, se ne sono progressivamente allontanati.
Addirittura si assiste a fenomeni non isolati di persone che nel corso degli ultimi dieci anni hanno abbandonato i Verdi aderendo a gruppi di sinistra od al PDS poi PD e che oggi ritornano indietro disillusi, cercando di riprendere, con ovvie difficoltà, un impegno politico direttamente ecologista. La cultura ecologista contagia fortemente i movimenti studenteschi affacciatisi nuovamente negli ultimi tempi, addirittura costringe a fare i conti con questi temi il nuovo presidente americano Obama.
La Francescato ignora, o dimentica di valutare che, se non cambia qualcosa, alle prossime scadenze elettorali l’elettorato dell’area di sinistra e quello storicamente disponibile a votare i Verdi, o non andrà a votare, come già successo in Abruzzo, o voterà in massa insieme a pezzi di elettorato del PD, per le liste di Di Pietro (che non è per nulla un ecologista) o per le liste civiche-cinque stelle di Grillo (i cui meet-up ed il cui blog hanno da sempre una connotazione, certo approssimativa, ma fortemente ecologista e nonviolenta).
Se questo scenario è attendibile resta difficile da capire quale senso e quale prospettive abbia il cantiere della Francescato che, invece di produrre un vero rinnovamento dell’ecologismo politico in Italia riscoprendo le ragioni su cui è nato, potrebbe seppellire i Verdi nell’asfittica crisi della estrema sinistra italiana.

(*) Bertinotti : Le ragioni di una sconfitta/Alternative per il socialismo-Giugno 2008
15 tesi per la sinistra /Liberazione-11 novembre 2008
(**) sulla crisi dei Verdi si veda il post di ECO del 22 novembre (La crisi infinita dei Verdi
italiani).