20 maggio 2010

L'Alleanza con il Sole


di Fiorello Cortiana


Pensare di prendere il sole, più precisamente, pensare di catturarlo può rimandare al desiderio di bel tempo e abbronzature in questa prolungata piovosa primavera: in realtà mai come oggi riguarda questioni molto concrete. Il Solar Energy Report del Politecnico di Milano ha riscontrato che la potenza degli impianti di energia fotovoltaica in megawatt istallati nel 2009 ha superato i 1040. Più che raddoppiata in un anno e per fine 2010 si prevede di arrivare a 2.500.Una tendenza che non riguarda solo l'Italia: a fine 2010 nel mondo è prevista l'istallazione di 35.000 megawatt, quasi raddoppiata rispetto ai 21.400 del 2009. Siamo sulla soglia di un passaggio epocale e ciò che fino a qualche anno fa poteva sembrare una ipotesi romantica è diventato un fattore tecnologico ed economico dalle straordinarie implicazioni ambientali e sociali.


Il Politecnico ci ricorda che le imprese italiane che producono componenti per l'energia fotovoltaica sono ormai più di 700 con un aumento nel numero nonostante la recessione, accompagnato da un aumento delle esportazioni. Una chiara dimostrazione che l'innovazione di qualità è una chiave fondamentale per la ripresa economica. Questa caratteristica interessa tutta la filiera del fotovoltaico, percorriamola. La ricerca e gli sviluppi della tecnologia hanno una evoluzione costante per cui a parità di prezzo ogni otto anni la potenza raddoppia. L'efficienza della conversione fotoelettrica delle cellule in silicio policristallino della Mitsubishi Electric hanno raggiunto il 19,3% ed è facile prevedere a breve il superamento del 20%, chi lo avrebbe detto qualche anno fa? Lo sviluppo delle tecnologie a film sottile, che richiedono meno materiale attivo hanno una flessibilità che rende più facile la loro applicazione e fa diminuire i costi complessivi. Vicino ad Agrigento è stato inaugurato il terzo stabilimento in Europa per la produzione di pannelli a film sottile con una capacità produttiva annuale di 40 megawatt. Ancora i Sicilia, nel catanese, l'alleanza tra ENEL Green Power, STMicroelectronics e Sharp darà vita ad una fabbrica di pannelli a film sottile che annualmente aumenterà di dieci volte i megawatt annuali oggi prodotti ad Agrigento arrivando a 480 megawatt. Non sono esempi isolati, a Taranto aprirà una fabbrica di pannelli di pellicola di silicio amorfo, in provincia di Varese una fabbrica produrrà celle fotovoltaiche al telluro di cadmio. L'ENI ha avviato una collaborazione con il MIT-Massatchuset Institute of Technology di Boston per la produzione di pannelli senza silicio, con un investimento di 300 milioni di Euro. Lo sviluppo dell'innovazione tecnologica è impetuoso e si prevede che i pannelli a film sottile nel 2012 copriranno il 35% del mercato mondiale.


Il confronto con l'energia prodotta da combustibili provenienti da fonti fossili non si propone solo per i costi ambientali legati alle emissioni di CO2 nell'atmosfera, con le conseguenti alterazioni climatiche che stiamo scontando. Alla fiera Solarexpo, da poco conclusasi a Verona, le previsioni sui tempi necessari alla grid parity, cioè alla piena competitività con le fonti fossili, è fissata per il 2014 al massimo. Gli operatori del solare hanno decuplicato la superficie espositiva occupata a Verona rispetto a quattro anni fa.


Il miglioramento dell'efficienza contribuisce ad abbassare i costi, pensiamo che dall'inizio del 2009 alla fine dell'anno il prezzo dei moduli di silicio è diminuito verticalmente di un terzo passando da 2,95 dollari a 1,95. C'è poi da considerare il fattore geografico della localizzazione degli impianti perché determina la quantità di irraggiamento solare. Ad esempio: se oggi la Germania produce dieci volte l'energia fotovoltaica che produciamo noi “Paese del Sole”, dobbiamo considerare che, al di là di ogni efficienza, i paesi nordici non sono in grado di reggere la competizione con paesi mediterranei come Portogallo, Spagna, Italia, Grecia. L'indice IREX che monitora l'andamento delle quotazioni di borsa delle società il cui business si fonda sulle energie rinnovabili, ha rilevato che nel 2009 gli investimenti in energia pulita hanno superato, per la prima volta, quelli nelle fonti tradizionali. Fin qui, lungo la filiera, possiamo rilevare una forte capacità di sviluppo nell'Università e nei centri di ricerca, con una buona collaborazione con il sistema delle imprese che ne consente la rapida trasferibilità dell'innovazione tecnologica negli impianti, che così costano meno come i singoli componenti.

Che funzione ha la politica pubblica dentro a questo processo? La scelta politica di favorire lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili ha indubbiamente consentito il pieno sviluppo delle loro potenzialità. La cosa è valsa per la Germania, che con la fuoriuscita programmata dal nucleare ha acquisito un vantaggio competitivo di know-how tanto tecnologico quanto nell'organizzazione architettonica e urbana degli edifici, dà già significativi frutti negli Stati Uniti, con gli investimenti dell'amministrazione Obama e ha uno straordinario riscontro anche in Italia, grazie agli incentivi erogati dal Gestore dei Servizi Energetici attraverso il Conto Energia.


Per questo è importante la conferma degli incentivi che che aspetta da tempo di essere sottoposta alla conferenza Stato-Regioni. Questo stallo evidenzia il nodo problematico: le fonti rinnovabili non sono più un elemento accessorio nella politica energetica del nostro Paese, per questo necessitano di superare l'episodicità dell'intervento pubblico, sia sul piano normativo, che nell'edilizia pubblica (e privata), che sul piano delle incentivazioni. La maturazione degli attori che compongono la filiera sel settore richiede una politica pubblica organica che armonizzi e renda coerenti gli interventi delle istituzioni pubbliche ai diversi livelli, da quelli locali a quello statale. E' dal 2003 che dovrebbero essere definite ed approvate le linee guida nazionali sugli impianti fotovoltaici.

Questa mancanza di un indirizzo unificato ha portato alcune regioni, come Puglia e Calabria, ad una produzione legislativa per la semplificazione e la facilitazioni delle autorizzazioni impugnata dalla Corte Costituzionale. La Consulta ha esplicitamente chiesto di colmare un vuoto normativo che impedisce alle regioni, in particolare quelle mediterranee, di utilizzare le enormi potenzialità espositivi doute alla collocazione geografica. Sul piano delle amministrazioni locali proviamo a pensare agli effetti di un possibile coordinamento delle funzioni di analisi evalutazione degli edifici, a partire dai condomini, sul piano dell'efficienza e dell'efficacia energetica, di quelle legate all'offerta tecnologica e di quelle legate alle diverse soluzioni finanziarie, incentivi compresi.


Il saldo di un coordinamento di questo genere, capace di coinvolgere le società ex municipalizzate, risulterebbe positivo non solo per la bilancia energetica italiana, per i bilanci familiari e per l'ambiente. Anche la qualità delle relazioni sociali tra i condomini e tra i cittadini e la pubblica amministrazione ne risulterebbe migliorata e con essa il senso civico, premessa per buone politiche e buoni politici.

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