20 luglio 2012

Gruppo Cinque Terre: ECOLETTERA 4/15 luglio 2012


costruire la transizione: un nuovo ecologismo – democrazia – giustizia – nuovi lavori

EDITORIALE                L’insostenibile leggerezza  del restare  piccoli piccoli…

Sta per fallire l’iniziativa referendaria di un gruppo, non molto conosciuto, che raccoglie firme per la drastica riduzione degli stipendi dei nostri amici parlamentari, i più pagati d’Europa. Un altro gruppo chiede di fatto  l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti. Un terzo gruppetto ha elaborato un’ ottima  proposta per una  riforma del sistema elettorale in senso proporzionale molto simile all’ottimo sistema tedesco ma è ferma lì e ovviamente non andrà da nessuna parte. Si potrebbe continuare citando altre iniziative, promosse magari attraverso  Facebook, che raccolgono rapidamente migliaia di adesioni convinte ma restano virtuali sul web. Movimenti locali, petizioni, punteggiano il territorio, sono una ricchezza, ma la mancanza di un protagonista generale ne indebolisce le possibilità. Serve un azione generale per chiudere con gli inceneritori. Soltanto alcuni gruppi impegnati sui temi della pace denunciano in questi giorni che nell’era del governo tecnico  l’Italia ha iniziato a usare i propri aerei per  bombardare in Afghanistan.

Intanto dove si fa o si dovrebbe fare la politica seria, quella con la P maiuscola, i soliti tre discutono, con riservatezza, di qual è il sistema migliore, nel mentre si recita la scena delle primarie, per modificare il sistema elettorale in modo da tenere fuori dal prossimo parlamento o rendere irrilevanti non solo i grillini ma anche le varie sinistre, i tanti frammenti ecologisti, civici, alternativi, i momentanei astensionisti  vecchi e nuovi, le diverse espressioni dei movimenti che in alcune occasioni (esempio i referendum) hanno mostrato di poter diventare anche maggioranza nel paese. L’ultimo gruppo nato, battezzato in due incontri a Firenze e a Parma, dopo quattro giorni di approfondito dibattito  si è dato un nome, una bozza di statuto, un coordinamento provvisorio, accenna al valore dell’idea della conversione ecologica, ed ha addirittura deciso (per il momento) di non essere interessato a primarie o coalizioni con il PD. Probabilmente correrebbe, però non è chiaro insieme a chi, nella prossima gara elettorale dove, è probabile, senza coalizioni e larghe alleanze alternative nessuno entrerà in parlamento neppure con il 10%. 

Almeno una decina di movimenti, gruppi, partitini, che sulle iniziative accennate all’inizio e su molte altre troverebbero facilmente una posizione comune, e che probabilmente insieme potrebbero essere forza maggioritaria nel paese, a tutto pensano (leaderchip, regolette, nomi e simboli) tranne che a tentare di sciogliere la aggrovigliata matassa di reciproci veti e diffidenze e mettere in primo piano un possibile scenario diverso che non sia quello di un governo montiano dopo Monti e metà del paese che non conti nulla. Grillo immagina di cavarsela da solo, credendo davvero ai sondaggi da guerra psicologica che gli danno un improbabile 20%: se non ce la fa pazienza, se ne riparlerà fra 5-10 anni. Ma con la stessa identica  logica si muovono anche  quelli che aspirano al 2% o a 2 posti in qualche coalizione impresentabile dell’ultima ora.  L’idea di discutere seriamente un programma comune e dare una svolta al paese,   al momento non va per la maggiore, anzi non va proprio…
Prevale l’insostenibile leggerezza del restare piccoli…piccoli.. 

 Gruppo delle Cinque Terre                                                                                                                  4/15 luglio 2012

Le spiagge private raddoppiate in dieci anni: l’accesso al mare svenduto in cambio di pochi soldi e molto cemento. Sono un bene comune, ma costituiscono un affare privato. Appartengono giuridicamente allo Stato, e quindi a tutti i cittadini, ma dal 2001 a oggi, gli stabilimenti sono più che raddoppiati, passando da 5.368 a circa 12 mila, fino a occupare 900 chilometri di costa: un quarto di quella adatta alla balneazione, su un totale di 8000 chilometri ( di Giovanni Valentini su Eddyburg)
Le rinnovabili e l'exploit del fotovoltaico creano problemi al settore energetico tradizionale. Il Ministro dello Sviluppo Economico ne prende atto ed esegue, mettendo un freno alle energie pulite. Gli unici settori in crescita ora dovranno tagliare giro d'affari e addetti. E ora vogliamo anche una strategia energetica nazionale da questi signori? (di Leonardo Berlen da www.qualenergia.it )

La Francia, secondo quanto ha riportato Le Figaro, intende riesaminare ed eventualmente rinunciare a dieci progetti di linee ferroviarie ad alta velocità e tra questi vi sarebbe la linea Torino-Lione. Il ministro del bilancio francese Jerome Cahuzac ha dichiarato ieri che lo Stato ha previsto una serie di progetti senza averne fissato i finanziamenti e, per questo, il governo non avrà altra scelta che rinunciare ad alcune opzioni. Secondo il giornale è sotto esame anche la Torino Lione, a causa del costo elevato (12 miliardi) e del calo del traffico merci. (da www.ilcambiamento.it )


Diaz dovrebbe avere una distribuzione nelle scuole. Stiamo facendo il possibile affinchè il film Diaz possa avere una distribuzione capillare negli istituti. Provo tristezza e perplessità perché in realtà tutti i fatti di sangue peggiori della vicenda non sono stati sanzionati ma prescritti”, ha concluso Vicari. “Credo che la democrazia abbia bisogno di un presidio continuo; a Genova per qualche giorno non c’era nulla di simile ad una democrazia. Queste vicende sono gravi ed è importante che anche il cinema non faccia calare l’attenzione su questi eventi”. ( da www.radiowebitalia.it )
Contro la crudeltà verso gli animali: le perreras in Spagna, e le atrocità della corrida
12 tappe e 2200 km da percorrere tra Italia, Francia e Spagna. Attraversando Alpi e Pirenei fino ad arrivare a Siviglia Non abbiamo molte possibilità di cambiare il mondo , e la nostra civiltà, ma crediamo che ognuno nel suo piccolo possa fare la sua parte. L'importante è credere in ciò che facciamo, mettere le nostre forze insieme per combattere ciò che è sbagliato.  

  Paul Krugman, premio Nobel dell’Economia 2008, e Richard Layard, direttore di un centro studi della London School of Economics, hanno promosso sul Financial Times un manifesto per il buon senso in economia. Molti responsabili politici insistono sul fatto che la crisi è stata causata dalla gestione irresponsabile del debito pubblico. Con pochissime eccezioni – come la Grecia – questo è falso. Invece, le condizioni per la crisi sono state create da un eccessivo indebitamento del settore privato e dai prestiti.. 

 Dopo lo scandalo Libor, un'intervista a Sonia Falconieri dalla Business School londinese.  «Credo che negli ultimi anni abbiamo assistito a un'espansione del settore finanziario che è andato oltre il suo scopo principale che è quello di sostenere e facilitare lo sviluppo dell'economia reale. Abbiamo bisogno di ripristinare alcuni confini e riportare il settore finanziario al suo ruolo fondamentale». ( di Luca Aterini  da www.greenreport.it )

Passeggiando per Amsterdam delle coccinelle disegnate spiccano nel grigio-ocra delle pietre dei marciapiedi e delle piazze. Sono sparse un po’ ovunque in città, senza un ordine logico apparente. Non si tratta di un artista di strada. In quel luogo, su quel pezzetto di marciapiede, poco tempo prima qualcuno è stato picchiato brutalmente, ha subito atti pesanti di bullismo, oppure è morto in seguito ad un episodio di zinloos geweld, ovvero violenza insensata, gratuita. Le coccinelle sono lì come monito a non dimenticare.

È stato inaugurato sabato 23 giugno il Negozio Leggero di Roma, in via Chiabrera 80 – zona San Paolo. Negozio Leggero è l’esempio concreto di come ricerca ambientale ed imprenditoria possano dare vita ad un progetto culturale e commerciale per consumare meglio e in modo più consapevole. Due le parole chiave:  riduzione dei rifiuti e dei prezzi grazie all’eliminazione degli imballaggi  e ricerca, perché dietro al progetto c’è un ente di ricerca (www.negozioleggero.it )


Da lunedì 16 luglio l'hortus conclusus apre al pubblico. L'orto ospiterà piccoli orti in cassette di legno che verranno realizzati e avviati all'interno della struttura per poi trasferirsi sui balconi degli appartamenti di città. Si potrà visitare gli spazi dell'hortus e scoprirne la suggestiva struttura, osservare le piante che crescono al suo interno e anche portare a casa un po' di verde nella versione "orto in cassetta". 

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