25 luglio 2012

Quanto poco si sa dei mercati finanziari


di Giovanni Chiambretto *

1  Siamo abituati a pensare che le attività finanziarie si possano ricondurre alla compravendita di azioni e di obbligazioni statali o private ed al cambio di valute. Storicamente è da almeno 2 secoli che queste contrattazioni si svolgono presso delle borse appositamente costituite che funzionano secondo regole precise, con la pubblicità dei quantitativi e dei prezzi e sottoposte ad attività di controllo (attualmente in Italia La CONSOB). La centralizzazione e la pubblicità hanno la funzione di garantire la trasparenza del mercato, mentre i controlli hanno la funzione di garantire la certezza degli scambi e dei pagamenti e la consistenza effettiva delle società che sono quotate. Pur con degli scivoloni, questa struttura ha dimostrato, perlomeno, di avere della buona volontà.

2    Negli ultimi 20 anni  però molte cose sono cambiate. Si è cominciato con le operazioni a termine.
Supponiamo che una grossa industria alimentare voglia acquistare grano per fare spaghetti. La pianificazione industriale e commerciale consiglia di acquistare l’anno prima il quantitativo previsto. Il prezzo della materia prima varia in funzione di molti fattori, anche meteorologici, oltre che politici o casuali; per cui non sempre si sa cosa si pagherà quando si ritirerà la merce. L’industria alimentare ha bisogno di certezze per cui cerca una controparte che si assuma il rischio della volatilità del prezzo. Può venire fatto un contratto in cui l’industria pattuisce un prezzo fisso e definito oggi con la controparte che fra un anno acquisterà il grano al prezzo che si formerà allora e lo girerà all’industria al prezzo pattuito ora. Se il prezzo sarà superiore ci rimetterà, se il prezzo è inferiore ci guadagnerà.

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