23 agosto 2012

film: Berlin Calling - Lo specchio di una generazione


recensione di Corinna Scatena *

Dalla luce dei palcoscenici europei al buio di strade berlinesi deserte, fino al successo… Berlin Calling è il film che ogni clubbers ha visto, o che vedrà. E’il racconto contemporaneo degli eccessi di un Dj, ambientato nel cuore di questi eccessi: Berlino.
Berlin Calling è diventato film di culto per la sua colonna sonora, che racconta una Berlino contemporanea a ritmo di musica elettronica.

“Chiudete gli occhi per vedere meglio, e buon viaggio … nel paese delle cose che non si vedono” – così parlò Karlheinze Stockhausen, padrino della musica elettronica, e per assurdo questa frase sembra calzante per la nostra pellicola. Le luci di Berlino aprono il film che ha come protagonista Martin, alias Dj Ickarus (Kalkbrenner), che calca la scena tecno della città e che suona in tutta Europa. Dj Icka è legato ad una casa discografica che sta per finanziare il suo nuovo album, e ha una fidanzata, Mathilde, alla quale è fedelissimo. Quando non è in tournee, Martin trascorre le sue sere nei club berlinesi, dove, se non si esibisce, se ne sta tra la gente a ballare. In ogni caso, fa continuamente uso di cocaina, alcol, e droghe sintetiche.


Le musiche del film, tutte composte appositamente dallo stesso Kalkbrenner, ci rapiscono e ci trasportano tra le strade di Berlino, accanto a Dj Ickarus e accanto ai problemi che dovrà affrontare quando, a seguito dei suoi eccessi nell’uso di droghe, anche la casa discografica rifiuterà i suoi lavori. Martin finirà per entrare e uscire da una clinica di recupero per tossicodipendenti, e proprio in questa clinica, dopo rifiuti continui agli aiuti della Dott.ssa Petra e comportamenti fuori legge, presa consapevolezza della sua condizione e armato di forza di volontà inizierà a lavorare ai suoi nuovi pezzi, provando a dare un senso alla sua vita con la musica, sino a comporre il nuovo album: Berlin Calling, per una nuova tournèè e forse per una rinascita.

Ci sono dipendenze buone e dipendenze cattive, sembra suggerirci Stöhr: e se quella da droga può distruggerti, la fame di vita, di amore, di musica e in definitiva di Arte, può salvarti la pelle.
Alla fine del film, dopo aver partecipato alle continue cadute e ricadute del protagonista, ci saremo affezionati a Dj Icka, e al suo modo di creare musica dai rumori (come quelli di apertura e chiusura delle porte della U-Bahn berlinese).
La forza del film sta nella realtà che porta in scena: infatti le feste nei club berlinesi sono vere come anche la gente che balla per tutta la notte, e negli after hour estivi. Le droghe non mancano, soprattutto quelle sintetiche che fanno parte della scena techno e stanno a questo tipo di musica come l’eroina stava a Lou Reed, e gli allucinogeni a Jim Morrison. Dunque ancora Sex, Drug and Rock’n’roll ma in chiave contemporanea. Berlino è uno sfondo perfetto alla musica di Kalkbrenner, quando appare nella sua veste migliore, al tramonto e all’alba, e Dj Icka si ferma ad ammirarne i lineamenti da uno dei suoi ponti.

Con il cielo alle prime luci dell’alba, che da scuro diventa blu, la grande protagonista é Berlino, definita dal regista “…non bella ma interessante. E piena di cicatrici”.
Regia: Hannes Stoehr- Cast: Paul Kalkbrenner, Rita Lengyel, Corinna Harfouch, Araba Walton, Peter Schneider; Genere: Drammatico- Documentario; Durata: 105 min; Produzione: Germania, 2008; Distribuzione: Officine Ubu.

* da    http://berlinocacioepepecinema.com/  - 10 maggio 2012 

tutto il film in ita: qui     

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