26 ottobre 2012

La Sicilia domenica vota, i siciliani la cambieranno?



Al voto domenica 4,5 milioni di siciliani per eleggere 90 consiglieri regionali, che in Sicilia si chiamano deputati. Il numero resta elevato perché la riduzione a 80 non è ancora norma vigente. I candidati Presidente (si chiama Governatore in Sicilia) sono 10 ma l’attenzione degli osservatori è concentrata su 3 candidati: Musumeci per il PDL e altri, Crocetta per il PD-UDC, Cancelleri per il M5Stelle.

Imprevedibile il risultato che difficilmente, al contrario del 2008, attribuirà la maggioranza ad una sola coalizione. L’attenzione è concentrata sul Movimento 5Stelle che per due settimane, con la presenza di Grillo, ha incredibilmente riempito le piazze con decine di migliaia di persone rendendo davvero  imprevedibile il risultato finale del voto. Di fatto mentre TV e giornali locali, specie nell’avvio, concentravano lo spazio esclusivamente su Musumeci, Crocetta e Miccichè, nelle piazze l’unica presenza diffusa in tutta l’isola sono stati gli affollati comizi di Grillo, Cancelleri e dei candidati del M5Stelle. Per il quale, a sorpresa, ha espresso il proprio sostegno anche Salvatore Borsellino, fratello minore di Paolo Borsellino ucciso dalla mafia con la strage di via D’Amelio del 1992 e fondatore del Movimento delle Agende Rosse. 

Per la prima volta il programma del Movimento5Stelle, peraltro l’unico approfondito che si è visto circolare, articolato e suddiviso  in 5 parti ( Ambiente, Cittadini, Cultura, Legalità, Sviluppo  ) è stato discusso per settimane in rete utilizzando parzialmente la piattaforma di software libero  LiquidFeedback.

In Sicilia si vota ( due croci ) con un finto sistema proporzionale a turno unico; in realtà  con un premio (il listino) che attribuisce fino a 9 dei 90 eletti al candidato presidente che prende più voti ( compreso nei 9 del listino). Il sistema esclude tutte le liste che non raggiungono il 5% regionale.
Saranno quindi 80 gli eletti, in modo proporzionale al voto preso nei collegi provinciali da ogni lista (ed al suo interno chi ha preso maggiori preferenze): 20 a Palermo, 17 a Catania, 11 a Messina, 7 ad Agrigento e 7 a Trapani, 6 a Siracusa, 5 a Ragusa, 4 a Caltanissetta e 3 ad Enna. Il 90°  è il secondo candidato per voti dopo il presidente vincitore. E' possibile il voto disgiunto (uno al candidato presidente scelto e l’altro a una lista anche di un altro aspirante presidente differente).
Votando  solo una  lista (una croce), il voto va anche al candidato presidente sostenuto da quella lista, ma ovviamente non il contrario: il voto al Presidente non comporta l’attribuzione automatica di un voto a nessuna delle liste che lo sostiene. Il premio di maggioranza ( gli 8 del listino ) scatta solo quando il presidente non ottiene la maggioranza assoluta, ovvero resta sotto i 54 seggi. Se la coalizione collegata al Presidente eletto ottiene meno di 37 seggi nella parte proporzionale, gli 8 seggi del listino gli saranno tutti attribuiti, ma ciò non consentirà comunque alla coalizione vincente, con al massimo 46 seggi, di disporre da sola della maggioranza in aula. Scenario che, nel contesto attuale, sembra molto probabile.

 I 4,5 milioni di siciliani voteranno solo domenica 28 ottobre, dalle 8 alle 22.

Nelle elezioni del 2008 erano presenti 5 candidati ma solo le due coalizioni principali (cdx di Lombardo con 5 liste compresa l’ UDC  e csx della Finocchiaro con 4 liste ) hanno avuto degli eletti; con il risultato di più di due terzi di eletti al cdx di Lombardo.
Finita l’epoca del bipolarismo entrambe le due coalizioni si sono divise.

4 liste con il PDL di Nello Musumeci ( l’ultimo sulla scheda ) e 4 liste con Grande Sud di Gianfranco Miccichè (ex PDL);

3 liste con la coalizione PD-UDC di Rosario Crocetta e 2 liste, IDV e SEL/FDS/Verdi, con Giovanna Marano ( con la scritta FAVA, candidato di SEL ritiratosi); 

la 5a lista è quella di Giancarlo Cancelleri del Movimento 5Stelle ( la prima sulla scheda).

Seguono altri 5 candidati, Mariano Ferro (I Forconi), Gaspare Sturzo ( Movimenti Civici), Giacomo Di Leo (Partito Comunista dei lavoratori), Lucia Pinsone e Cateno De Luca. Tutti, almeno secondo i sondaggi, accreditati sotto il 5% con un alta probabilità di non avere eletti nell’assemblea regionale.   

Il voto nel 2008 qui

(mm) 

Nessun commento:

Posta un commento