18 giugno 2013

Piccole intese # Suolo

di Donatella Coccoli *

Quando si parla di consumo del suolo sono tutti d’accordo nel dire basta. No alla speculazione, al cemento, all’immobiliarismo sfrenato. Peccato però che nel momento in cui si decide di mettere ordine, sfugga qualcosa. «Una proposta di legge “ingannevole”, che mira all’emanazione di una vera e propria “legge truffa”», che invece di «limitare il consumo di suolo, fa di tutto per incentivarlo, e per favorire i costruttori»: così il costituzionalista Paolo Maddalena ha bocciato la proposta del deputato PD Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente. Prima di Maddalena anche Salvatore Settis aveva puntato l’indice sulla “strana alleanza” in Parlamento tra Realacci e il pidiellino Lupi. Tra la proposta Ac/70 di Realacci “sul contenimento dell’uso del suolo e la rigenerazione urbana” e quella del 2008 dell’attuale ministro dei Trasporti “sul governo del territorio” infatti non ci sarebbe una grande differenza. Si mantengono i diritti edificatori acquisiti in passato e qualunque suolo può essere edificabile, basta pagare.

Di fronte al rischio di un’ennesima colata di cemento, ci hanno pensato i “ragazzini” dei 5 stelle a prendere l’iniziativa. E così hanno affiancato alla Realacci una loro proposta, la n.1050 per «il blocco del consumo di suolo e la tutela del paesaggio». Fuori dell’area edificata non si può costruire. Dentro, invece, si devono censire e riqualificare gli immobili statali dismessi. Immediato e convinto il consenso di un padre nobile dei beni culturali e paesaggistici come Salvatore Settis. E un urbanista di sinistra come Paolo Berdini ha dato ai 5 stelle anche un prezioso aiuto per la stesura della proposta di legge. Il fronte per lo stop al consumo di suolo si allarga. Si troverà un’intesa in Commissione ambiente?


*  da  www.left.it,   15 giugno 2013

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