27 febbraio 2014

Il golpe elettorale prossimo venturo di R & B



di Massimo Marino *

Pensavo che con il mattarellum , introdotto dopo il referendum di Segni , Pannella e altri  nel 1994 ( maggioritario attraverso collegi uninominali e liste bloccate nella quota proporzionale) e con il successivo porcellum nel 2005, sgradevole fin dal nomignolo, ( premio di maggioranza  55%, soglie differenziate per chi sta dentro o fuori coalizioni, singolare strabismo fra Camera e Senato ) la faccia tosta e il disprezzo della democrazia rappresentativa  avessero raggiunto il massimo. 

La Corte Costituzionale ci ha messo una decina di anni per dirlo: “mio Dio, come siamo caduti in basso”. Ha liquidato il porcellum lasciando qualcosa di simile ad un sistema proporzionale imperfetto, che solo con alcuni indispensabili ritocchi ( ad esempio soglia al 5% per tutti, reintroduzione almeno parziale delle preferenze, magari lasciando al partito la designazione dei soli capilista),  si riconcilierebbe con la democrazia rappresentativa. Ma il  partito a due poli della cosiddetta casta, che alcuni chiamano centrodestrasinistra, è terrorizzato dal sistema proporzionale limitato da un quorum . Con il quale, comunque vada, PD e FI dovrebbero restituire il maltolto a qualcuno ( se gli va bene 150 parlamentari ).

Con il proporzionale limitato ogni lista otterrebbe seggi in proporzione ai voti ottenuti, la frammentazione sarebbe eliminata facilmente e definitivamente dalla soglia unica e uguale per tutti  del 5%; il numero di partiti si stabilizzerebbe  probabilmente fra 3 e 6 e finalmente i governi nascerebbero ri-trovando un accordo di compromesso serio sulle diverse visioni del paese che ognuno , se ce l’ha, sarebbe costretto a spiegare agli elettori  invece di raccontare favolette nei talk show dei propri amici di cordata. 

E’ bene chiarire che il proporzionale limitato non ha nulla a che fare con il cosiddetto proporzionale puro ( cioè senza nessuna soglia di sbarramento) con il quale invece si arruolerebbero i soliti partitini  di contorno, oppure si inventerebbero, come avviene a volte nelle elezioni regionali che ben si prestano alla manovra. Per non parlare delle liste civetta anti scorporo già viste con il  mattarellum.
Il sistema elettorale proporzionale limitato da un quorum, che da tempo sosteniamo, che da anni è usato dalla Germania e da altri paesi, che  traspare dalla sentenza della Corte Costituzionale e che, miracolosamente,  è  il risultato emerso dalla consultazione in 5 fasi promossa dal M5Stelle  fra gli iscritti, porta a convergere su una conclusione: non si può praticare una democrazia compiuta se non si mette mano prima di tutto ad un sistema elettorale che preservi l’espressione libera del voto e  che salvaguardi la rappresentanza, che è “ la madre di tutte le battaglie “ per la democrazia.

Terrorizzati da un sistema elettorale proporzionale limitato da un quorum e magari con la possibilità degli elettori di “interferire “ con le preferenze sulla scelta degli eletti,  PD e FI-PDL dal settembre 2011, nel mentre i propri elettori reali calavano di volta in volta, si sono accordati progressivamente dietro le quinte per un sistema  elettorale truffaldino. Prima Finocchiaro, Bersani, Violante con Berlusconi, Cicchitto, Schifani , poi passando per la discussione nel gruppo dei saggi, infine oggi approdando al  superporcellum ( non vedo motivi per chiamarlo italicum essendo solo una versione peggiorata del porcellum)  direttamente concordato fra Berlusconi e Renzi.

Le conseguenze  dell’accordo sarebbero tre:

      1)   il premio di coalizione ed i quorum elevati ( fino al 12% ) hanno l’obiettivo di cancellare l’ autonomia di liste e partiti anche di media dimensione  scoraggiando eventuali fusioni fra i più piccoli; facilitano invece il proliferare di listarelle anche piccolissime ma gregarie, magari inventate, che inserite nelle due coalizioni principali portano “i voti degli allocchi “ cioè di elettori inconsapevoli del fatto che non eleggeranno nessuno di quelli che votano  ma contribuiranno esclusivamente al risultato dei due partiti che hanno inventato il marchingegno. Nelle recenti elezioni in Sardegna PD e FI hanno modificato le regole, inserito in coalizione 18 liste, composte da 23 gruppi o partitini diversi, mentre il nuovo quorum del 10 % sulle liste ha tenuto fuori dal consiglio regionale la Murgia che pure aveva ottenuto il 10,3%. Mentre 19 liste, a partire dallo 0,7%,  hanno ottenuto seggi.  Il nuovo superporcellum proposto va più in là: nessun seggio agli alleati ma, si può immaginare,  premi di consolazione successivi al voto ( un sottosegretario, una municipalizzata, una consulenza ministeriale….).  I partiti gregari,  incapaci a trovare progetti comuni, sono molti ma in fin dei conti fanno comodo: una ventina di sigle, molte delle quali usano le porte girevoli entrando e uscendo imprevedibilmente a destra o a sinistra, tanto ormai le differenze sono minime.

2)      tutto il sistema di partiti e partitini assuefatti alle logiche di casta, di destra, leghisti fino ai fratellini d'Italia da una parte oppure le innumerevoli  sinistre, i tanti  orfani dell’ulivismo, ( quando con il 2% si guadagnava il proprio gruppetto di eletti ed una aliquota sicura dal finanziamento pubblico per tirare avanti ma non si incideva su nulla di rilevante), chiederanno per favore di entrare in coalizione o più semplicemente cambieranno casacca o mestiere vista la mancanza di motivi per continuare. Nessuno aprirà più bocca su programmi, idee, progetti,  per non complicarsi la vita. Si renderà così  impossibile confrontare proposte e riferimenti sociali o culturali.  E’ già una realtà nei comuni , dove spesso partitini che prendono qualche voto dichiarandosi magari no tav, no inceneritori, no cemento, ambientalisti, di sinistra, civici  etc. , poi stanno tranquilli e silenziosi a guadagnarsi la pagnotta in maggioranze con quelli che mandano avanti tav, inceneritori e cemento, facendo prevalere il proprio tornaconto ( vedi la perfetta complicità sui contributi  nel caso del consiglio regionale del  Lazio). La chiamano: contribuire alla governabilità.  Incapaci di ripensamenti, in un lento processo di annichilimento politico fino a diventare infine del tutto subalterni e insieme  irrilevanti, si farebbe rinascere così dalle ceneri un nuovo caricaturale bipolarismo.   

3)  il M5Stelle,  che non si allea con nessuno ( teorizzarlo è una sciocchezza ma nella pratica è una insormontabile necessità data dalla mancanza oggi di altri soggetti di qualche peso davvero autonomi ), non deve avere alcuna possibilità di vincere le elezioni  e ciò che più conta , di governare, stante anche  l’insormontabile ostacolo del doppio turno a cui potrebbe arrivare nel caso di un clamoroso e improbabile successo ( cioè superare il 30% ). A quel punto si scoprirebbe che R&B sono i portavoce di un unico sistema di potere che farà tutto il possibile, nella legalità o al di fuori di essa, per non lasciare il campo ad un vero processo innovatore di riforma e risanamento del paese; e che non sono per nulla turbati, ma anzi ben favoriti , dal  potenziale astensionismo di metà  degli elettori.

Tutto nero quindi ? Solo scenari pessimisti ?

Non esattamente. Nell’immediato c’è da sperare che il M5Stelle, che non riesce ad uscire dalla precarietà organizzativa e decisionale dei movimenti nascenti , diventi adulto e si dia una organizzazione più funzionale e più diffusa nel territorio oltre che nell’etere. Che Grillo la smetta di urlare e farsi impallinare come un fesso dai media in agguato,  visto che sui contenuti  ha totalmente ragione ed avrebbe la possibilità di stravincere se parlasse con calma di quelli, comprendendo che c’è un diverso contesto e uditorio fra un comizio in piazza, una intervista in TV ed un incontro in Parlamento. Che gli eletti grillini ( ormai quasi 1500 ), che sono la vera risorsa in grado di allargare il consenso oggi bloccato, riescano a convincere una parte di quel 40% di elettori che con le più diverse ragioni non voteranno nessuno , a fare invece una scelta. Sono loro che decidono il futuro del paese ; se stanno tutti a casa vincono PD & FI e l’Italia non cambierà di una virgola. 

Il M5Stelle da solo non è ovviamente in grado di governare il paese, ( sarebbero auspicabili e necessari altri protagonisti che però non ci sono ) ma una sua parziale vittoria , a partire ad esempio dalle elezioni europee dove ci sono meno trappole,  manderebbe a pezzi il finto sistema bipolare e i cento partitini inutili che hanno sfinito l’Italia: solo  dalle loro macerie potranno emergere nuove energie, nuove convergenze, nuove alleanze. 

* Gruppo Cinque Terre

( testo base per la pubblicazione sul n.8 di BARRICATE di marzo )

Nessun commento:

Posta un commento