10 marzo 2014

Miracolo in Nepal: nessuno uccide più rinoceronti, tigri ed elefanti



Due anni di zero bracconaggio

Mentre in Sudafrica non si ferma la strage di rinoceronti e gli elefanti continuano ad essere sterminati in tutta l’Africa subsahariana, in Asia – un continente dove la fauna selvatica viene decimata dai bracconieri – il piccolo Nepal ha raggiunto per il secondo anno il “bracconaggio zero” per quanto riguarda rinoceronti, tigri ed elefanti. The Ecologist,  pur definendolo  un regno montano, mentre ormai da anni è una repubblica,  sottolinea che  il Nepal rappresenta la speranza di poter costruire un futuro più sicuro per la sua specie simbolo dell’Asia.

Secondo Megh Bahadur Pandey, direttore generale del Department of National Parks and Wildlife Conservation del Nepal, spiega che «Il successo di aver raggiunto lo zero bracconaggio tutto l’anno è un grande risultato ed è un risultato per la necessità nazionale prioritaria di frenare i crimini della fauna selvatica nel Paese. E’ fondamentale un impegno  a livello nazionale per incoraggiare gli sforzi complementari, fin dalla base, al fine di affrontare questa grande minaccia per la fauna selvatica non solo in Nepal ma in tutto il mondo».

I due anni di bracconaggio  zero sono il risultato di una maggiore protezione e del rispetto rafforzati dalle iniziative del governo di Katmandu, sostenute da partner come il Wwf e WWF e National Trust for Nature Conservation.  Istituzioni nazionali come il National Tiger Conservation Committee, presieduto dal primo ministro del Nepal, la cooperazione transfrontaliera portata avanti con India e Cina, e meccanismi regionali come il South Asia Wildlife Enforcement Network, sono state le chiavi che hanno permesso di chiudere le porte al bracconaggio ed al commercio illegale di fauna selvatica. A questo si deve aggiungere la fine della guerriglia maoista, ormai trasformatasi in forza parlamentare, e l’accresciuto coordinamento tra le autorità dei parchi, l’esercito e la polizia del Nepal e le comunità locali, che sono ormai il fronte avanzato nella lotta contro il bracconaggio e il commercio illegale di specie selvatiche.

Il nuovo Wildlife Crime Control Bureau  e l’istituzione di 16 distretti  insieme alla Central Investigation Bureau of Nepal Police hanno contribuito a creare l’equilibrio necessario tra il livello centrale e locale per frenare e punire  i crimini legati alla fauna selvatica.

Anil Manandhar, del Wwf Nepal, è molto soddisfatto: «E’ stato con grande orgoglio he abbiamo celebrato il primo World Wildlife Day  con l’annuncio di un anno di bracconaggio zero in Nepal.  Siamo impegnati a lavorare con il governo, i nostri partner per la conservazione e le comunità locali per raddoppiare gli sforzi per sostenere questo successo». Il Wwf ha anche reso merito al lavoro fondamentale svolto da 9 Ong nepalesi  per il raggiungimento del  secondo anno di zero bracconaggio ed ha premiato i loro leader con il Living Planet Award. Tra i premiati ci sono i parchi nazionali di Chitwan e Bardia,  i gestori delle zone limitrofe dei due parchi, Nepal Army e Nepal Police e National Trust for Nature Conservation.
Yolanda Kakabadse, presidente del Wwf International, conclude: «Ci congratuliamo con il Nepal per la riduzione a zero del bracconaggio all’interno dei suoi confini. Questo risultato serve da modello per l’obiettivo del Wwf di ridurre drasticamente i crimine contro la fauna selvatica in tutto il mondo, attraverso una combinazione di coraggioso policy making, attuazione determinata e realizzazione robusta».

da www.greenreport.it ,  7 marzo 2014

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