29 aprile 2014

L’energia nucleare costa il doppio di quella prodotta da eolico e fotovoltaico



di  Lucia Venturi *

I risultati di uno studio tedesco confortano la Germania, che taglia gli incentivi alle rinnovabili ma puntando sul loro autofinanziamento

Il governo guidato dalla cancelliera Angela Merkel ha proposto recentemente un progetto di legge che mira a ridurre gli incentivi alle fonti rinnovabili – che deve avere l’avallo del Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco -, con il duplice obiettivo di  tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e investire nell’ammodernamento della rete di distribuzione.

Questa decisione tuttavia  non significa per la Germania abbandonare la sua strategia energetica che punta a raggiungere con le fonti rinnovabili il 40-45% del totale della produzione elettrica entro il 2025 e il 55-60% entro il 2035, con la prospettiva di chiudere definitivamente la  produzione da fonte nucleare entro il 2022. Ciò che preme dimostrare al governo tedesco è che la transizione energetica, su cui la Germania ha investito da tempo, è sostenibile anche dal punto di vista economico e che quindi il settore delle energie rinnovabili deve essere in grado di autofinanziarsi.


A questo proposito gioca a favore della posizione assunta dalla cancelliera Merkel uno studio realizzato dalla società di consulenza Prognos AG e commissionato da Agora Energiewende, think tank creato dalla Mercator Foundation e dalla European Climate Foundation, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione delle rinnovabili in Germania. Secondo i risultati dei ricercatori, i sistemi eolici e fotovoltaici di nuova generazione sono in grado di produrre energia con costi inferiori al 50% rispetto agli impianti nucleari. Lo studio si basa su un confronto fra i regimi incentivanti di feed-in-tariff che il Regno Unito sta applicando al nuovo nucleare e quelli che i tedeschi stanno invece stanziando per le rinnovabili, da cui emerge che i costi risultano nettamente più bassi per le rinnovabili.


I dati dello studio dimostrano che prendendo in esame lo stesso lasso di tempo, i costi per l’energia nucleare nel Regno Unito sono rimasti costanti, mentre quelli di eolico e fotovoltaico sono in costante diminuzione in Germania. Nello specifico, preso a riferimento un periodo di 35 anni, il costo medio dell’energia nucleare nel regno Unito è pari a  112€/MWh, mentre per i grandi impianti fotovoltaici tedeschi si spendono inizialmente 96€/MWh, che diventano 57€/MWh negli ultimi anni di attività. L’eolico, sempre in Germania, ha un costo iniziale di 73€/MWh e arriva a 44€/MWh.  Nello studio viene preso in considerazione anche un sistema integrato, in cui cioè la produzione di energia elettrica si basa su energia eolica o fotovoltaica affiancata dal gas metano, così da supplire al problema dell’intermittenza delle fonti rinnovabili (sole e vento) e quindi un sistema in grado di coprire il fabbisogno energetico anche in particolari momenti di emergenza. Anche in questo caso il risparmio è evidente e si aggira su costi mediamente inferiori del 20% rispetto ai costi del Kwh prodotto con impianti nucleari.


Il motivo di questa ormai conclamata competitività delle fonti rinnovabili rispetto al nucleare, secondo Agora Energiewende è da ricercare nel fatto che grazie a due decenni di costante progresso tecnologico, i costi sono stati abbattuti. Le innovazioni hanno infatti permesso ai costi, sopratutto quelli del fotovoltaico, di diminuire drasticamente e di poter competere sul mercato anche in seguito alla graduale diminuzione delle tariffe incentivanti. «La Germania – conclude il report – insieme ad altri paesi dimostrerà come da eolico e solare è possibile ricavare energia sufficiente a coprire qualsiasi esigenza, e con una convenienza economica assoluta».

* da  greenreport.it  -  29 aprile 2014


24 aprile 2014

Energia, la beffa della nuova direttiva: per risparmiare sulla bolletta bisogna consumare di più?





di Valeria Cannizzaro *
 
Da sempre l’obiettivo di tutti i consumatori è quello di risparmiare sui costi dell’energia: i modi sono sempre stati molti e per farlo si possono confrontare le proposte degli operatori del settore, da Enel Energia a Illumia, si possono ridurre i consumi o meglio ottimizzarli e consumare consapevolmente, magari producendo energia pulita. Sembra però che la nuova Direttiva 2012/27 del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica, veicoli completamente un messaggio diverso a tutti i consumatori italiani impregnati nel risparmio energetico e nella produzione e consumo di energia pulita e ottimizzata. Questa direttiva, infatti, modificherebbe le già esistenti direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abrogherebbe le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE, con l’applicazione di un decreto legislativo dell’ultimo minuto che richiederebbe un’ampia discussione che invece non sta avendo.


Il dibattito è più che rilevante soprattutto per via dell’importanza che ha in un contesto come quello europeo in cui l’Italia, nel semestre di presidenza, sarà responsabile del monitoraggio del recepimento della direttiva in tutta l’Ue. Questo perché la nuova direttiva, in poche parole, incentiverebbe la massificazione del consumo piuttosto che il risparmio e l’ottimizzazione: con il decreto, infatti, si modificherebbe completamente la struttura della bolletta elettrica che non avrà più il carattere di progressione che l’ha sempre distinta. Tutto questo, senza aver ampiamente informato i 30 milioni di utenti che pagano il consumo domestico e che cercano di consumare di meno: togliendo la progressione dalla bolletta, infatti, si premierebbe chi consuma di più. Il paradosso è evidente perché da tempo i consumatori, rappresentati dalle tantissime associazioni a tutela del consumo attive sul territorio italiano, hanno chiesto che venissero introdotte delle politiche che regolassero l’efficienza energetica e che premiassero comportamenti e consumi volti al risparmio e alla riduzione degli sprechi di energia. Oltre al fatto che la crisi economica rende necessario adottare un comportamento del genere, è indubbio come un consumo ed una produzione consapevole di energia sia benevolo nei confronti dell’ambiente e che sia l’obiettivo più sano per puntare agli standard europei. L’Italia, infatti, nella classifica mondiale delle performance energetiche è tra gli ultimi posti rispetto all’Europa e comunque dopo molti paesi extraeuropei che dimostrano di saper adottare politiche energetiche in linea con obiettivi condivisi globalmente.


La beffa della nuova direttiva, infatti, sta proprio nell’articolo 11 che prevede la riforma della struttura tariffaria che, non più progressiva, si scontra con la cultura del risparmio energetico. Le associazioni, infatti, chiedono che venga totalmente rivisto questo articolo contestandone proprio l’incongruenza con il raggiungimento dell’efficienza energetica. Di fatto, i consumatori chiedono che venga rivisto lo schema dell’attuale decreto legislativo (che possa contenere elementi volti ad incentivare comportamenti virtuosi) e che quindi non premi chi consuma di più, ma sono d’accordo a che si elevi da 3 a 4,5 kw la potenza senza che le tariffe vengano maggiorate per gli utenti, permettendo a questi ultimi di utilizzare le pompe di calore così come prevede il conto termico.


 * da  greenreport.it   22 aprile 2014


ECOLETTERA 43/16 aprile 2014 del Gruppo Cinque Terre



costruire la transizione: un nuovo ecologismo - democrazia - giustizia - nuovi lavori

Editoriale: Golpe a Bruxelles dei colossi dell'energia fossile. De Benedetti e i tedeschi esultano.
A Bruxelles hanno aperto qualche anno fa il Museo Magritte, dedicato alla sua prolifica attività. L'edificio comprende, oltre alle sale di esposizione, archivi, biblioteca, anche una grande sala di riunioni che ospita cenacoli a pagamento di enti, istituzioni, gruppi istituzionali riconosciuti. In questa sede si sono riuniti i responsabili rappresentanti gli interessi delle grandi corporation planetarie dell'energia, del carbone, del cemento e del petrolio e hanno messo in piedi la più potente lobby europea in assoluto, da allora nota come "il gruppo Magritte". Compito di questo gruppo consiste nell'attaccare in ogni modo l'estensione dell'attività in sede ambientale per la diffusione di sistemi di produzione di energia alternativa al fossile, evitare che si diffonda il solare, l'idrogeno, la produzione di energia bio-sostenibile. Pressano i governi, impongono le regole promuovendo i loro impiegati esecutori dentro le commissioni, fanno affari sulla pelle dei cittadini che ignorano la loro attività. (Sergio Di Cori Modigliani su www.sergiodicorimodiglianji.blogspot.it ) segue    

 A proposito di canali o vie d'acqua in Europa

"Riaprire i Navigli" da anni sostiene la fattibilità della riapertura della fossa urbana dei Navigli e che Milano possa rientrare a pieno titolo tra le “città d’acqua” europee. Mostra sul sito splendide immagini di come grandi e piccole città d'Europa abbiano saputo nei secoli difendere le loro acque. Non solo le classiche Amsterdam, Parigi e Milano storica di inizio '900, ma anche tante altre città francesi, tedesche e inglesi. Nella cartella “Immagini” del sito www.riaprireinavigli.it le bellissime fotografie di ieri e di oggi, dei canali interni di città e regioni europee. (notizie tratte da  ecodallecitta.it  e da www.riaprireinavigli.it ) leggi
 
«Noi senza casa con un palazzo vuoto»

Roma: dopo lo sgombero gli occupanti non si rassegnano. E chiedono l’intervento delle istituzioni. Vali­gie, sac­chi pieni di vestiti uno sull’altro, mate­rassi all’ombra dei pochi alberi, facce stan­che ma non ras­se­gnate. Le 198 fami­glie sgom­be­rate vio­len­te­mente dal palazzo che ave­vano occu­pato alla Mon­ta­gnola, zona sud est della Capi­tale, si sono sta­bi­lite nella sede dell’VIII muni­ci­pio. ”Noi non vogliamo l’elemosina vogliamo solo vivere decen­te­mente. Siamo arrab­biati con chi poteva risol­vere la situa­zione e non l’ha fatto, ma vi sem­bra nor­male che stiamo qua in mezzo ad una strada e là c’è un palazzo vuoto? La casa è una que­stione di ordine pub­blico evi­den­te­mente, ed è affare di Renzi e Alfano, ma il cen­tro­si­ni­stra che governa gli enti locali non sta mostrando il corag­gio neces­sa­rio per risol­vere l’emergenza che ha davanti gli occhi”. ( Valerio Renzi su ilmanifesto.it ) leggi
 
Porcellum, lo stato deve pagare

 Lo stato, e più precisamente la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’interno, deve pagare per la legge elettorale «Porcellum». Decaduta, perché a gennaio la Corte Costituzionale ne ha cancellato i capisaldi: il premio di maggioranza senza limiti e le lunghe liste bloccate, oltre alla possibilità di candidature plurime (la stessa persona in più collegi). Il processo al Porcellum è ripreso dopo la sentenza della Consulta e ieri ha dato ragione all’avvocato Bozzi e al gruppo di cittadini elettori che avevano denunciato la lesione del loro «diritto di voto secondo le modalità costituzionali ». La sanzione per lo stato è simbolica: 10mila euro di spese processuali. All’epoca al Viminale c’era il ministro Pisanu e a palazzo Chigi Berlusconi, ma l’autore del Porcellum è il leghista Calderoli. La sentenza vale come avvertimento: anche l’Italicum di Renzi  prevede super premio di maggioranza, liste bloccate, candidature plurime..( da ilmanifesto.it ) leggi
 
Deriva autoritaria

Che il nostro paese sia messo su una china auto­ri­ta­ria lo prova non solo il con­te­nuto delle riforme isti­tu­zio­nali pro­po­ste dal governo Renzi e appro­vate in Con­si­glio dei mini­stri. Su que­ste valga non solo l’appello lan­ciato da Zagre­bel­sky e Rodotà, ma anche le osser­va­zioni e le riserve di tanti com­men­ta­tori, per­fino di espo­nenti e set­tori mode­rati della vita poli­tica ita­liana. Quel che indica il senso di mar­cia, la dire­zione dei venti domi­nanti è il con­senso aperto della grande stampa, come Repub­blica, l’ibrido e poli­ti­ca­mente indi­stinto coro di appro­va­zione che sale da vari angoli del paese. E, segno dei tempi non poco signi­fi­ca­tivo, è il con­certo di voci ostili, la con­danna cor­riva, il lin­guag­gio sca­dente fino a essere scur­rile con­tro i cri­tici del pro­getto di riforme. È già accaduto che in momenti tristi e difficili della vita nazionale l’intelligenza sia stata derisa. ( Piero Bevilacqua su ilmanifesto.it ) leggi  

La déroute de la gauche en France

L'élection municipale avec ce niveau exceptionnel d'abstention et l'implantation de l'extrême droite exprime la profondeur d'une crise sociale et démocratique, d'une crise de la politique. Déroute électorale, débâcle historique, séisme municipal, Berezina, les commentateurs avaient le choix pour qualifier le résultat de la gauche aux élections municipales en France des 23 et 30 mars 2014. La sanction est sévère pour le Parti socialiste qui perd 150 villes de plus de 9000 habitants, y compris dans des régions où la gauche était traditionnellement bien implantée. A la veille du scrutin on s'attendait à un mauvais résultats, mais pas à ce niveau. Incontestablement les électeurs, de droite évidemment, mais aussi de gauche ont exprimé, certains leur colère, surtout la déception et le désarroi devant l'absence de changement, notamment sur l'emploi, depuis la victoire de François Hollande. Mais c'est toute la gauche qui est frappée par la sanction, y compris le PCF, principale composante du Front de Gauche.  ( di Daniel Cirera su www.insightweb.it ) leggi

 Inghilterra, quando la libertà è funzionale all’establishment?

 La settimana scorsa il governo inglese ha approvato, quasi all’unanimità, la legalizzazione del matrimonio omosessuale. Sono felice per gli interessati e non vedo l’ora che lo facciano anche da noi.  Detto questo, quando un governo che non esita a promuovere, con linguaggio terroristico, battaglie per il respingimento degli stranieri, per la criminalizzazione dei disoccupati e dei poveri, che ha appoggiato guerre infami e un patriottismo insopportabile, si fa paladino dei “diritti civili”, dovrebbe suonarci qualche campanello d’allarme. Da circa un decennio, le “politiche identitarie” sono diventate l’arma più efficace (e bipartisan) per assuefarci alla sottomissione. Sono tutti “libertari”, di questi tempi: guru miliardari e generali dell’esercito, conservatori ed ex comunisti uniti nell’austerity. Ma diciamola tutta, a quale tipo di libertà appartiene la libertà di sposarsi, di entrare a far parte dell’esercito, di occupare le gerarchie di rilievo nell’industria, se non a quella del cane lasciato libero di scodinzolare e fare pipì in un cortile recintato? (di FQ Londra su ilfattoquotidiano.it ) leggi

Respinta nave islandese con un carico di 2mila tonnellate di carne di balena

Greenpeace Africa: ora anche gli altri porti non forniscano servizi.
Gli oltre 23.000 sudafricani che in tre giorni hanno aderito alla campagna di Greenpeace Africa per impedire l’attracco a Durban di una nave islandese carica di 2.000 tonnellate carne di balenottera comune destinata al Giappone hanno ottenuto quel che volevano.  La Alma ha rinunciato a fare scalo in Sudafrica e ha continuato il suo viaggio. Ora Greenpeace chiede agli altri porti africani di non consentire che faccia scalo nel continente e comunque di non fornire nessuna assistenza al cargo islandese. (  da greenreport.it ) leggi
 
 
VIDEO ARCHIVIO

 L'Italicum e' incostituzionale - Lo sostiene Felice Besozzi, uno dei tre avvocati che hanno fatto mettere fuori legge il Porcellum dalla Corte Costituzionale. vedi qui       

 “ It’s smarter to travel in groups”. E’ più intelligente muoversi in gruppo.  Pubblicità commerciale ? Si, ma insegna qualcosa di utile per tutti.. vedi qui  

 Il londinese Archy Marhsall, alias  King Krule,  magro e lentiginoso  cantautore  quasi dicennovenne  è il più crudo e sorprendente della nuova Inghilterra. Voce profonda e triste, vuole esprimere  la delusione, la frustrazione, il disagio sociale e la rabbia di un'intera generazione. Il 26 agosto compie 19 anni e li festeggia con l'uscita del suo primo album "6 Feet Beneath the Moon” da cui è tratto  il singolo “Easy, Easy”. vedi qui

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